Caro Giraffa caro pinguino
Sicuramente tra voi che leggete ci sarà qualcuno che ha sperimentato la scrittura epistolare, io ricordo quando mandavo e ricevevo lettere, l’emozione, ogni volta, e l’attesa a cui oggi probabilmente non reggerei più.
I bambini e ragazzi di oggi però non conoscono, per lo più questo mezzo ed inoltre con le potenzialità della tecnologia il “vedere” e il riconoscere a livello visivo qualcosa o qualcuno con una foto o un’immagine non è certo un problema. Certo ora è più comodo ed in qualche misura forse anche più bello, ma è innegabile che tutto quel gioco di attesa immaginativa viene meno e che imparare a descriversi a parole è un esercizio che non si fa più molto, se togliamo qualche attività o sperimentazione didattica.
Giraffa e Pinguino e tutti gli altri protagonisti del libro che vi racconto oggi devono appartenere ad un’epoca del prima, ad un altro tempo, non solo storico, ma anche cronologico…
Sto parlando di Caro Giraffa, Caro Pinguino di Megumi Iwasa e Jun Takabatake pubblicato in Italia da Lupoguido editore che sta tirando fuori delle chicche notevolissime e questa non solo non fa eccezione ma forse è una delle più belle sin qui uscite.
Giraffa sta per morire di noia quando gli viene l’idea, grazie ad un cartello misterioso appeso ad un albero lasciato da Pellicano, di scrivere a qualcuno. Già, buona idea, ma non conosce nessuno… decide dunque di lanciare un messaggio nel nulla e di inviare la lettera alla prima creatura che Pellicano, che si improvvisa postino anche lui per non annoiarsi, troverà oltre l’orizzonte.
Ma quanto è lontano l’orizzone?
Vola e vola Pellicano raggiunge il paese delle Balene dove una foca postino professionista corre a recapitare la lettera all’unico abitante del paese che riceve solitamente posta (dalla fidanzata): ovvero pinguino. Pinguino si consulta con il maestro Balena ed inizia un carteggio interessantissimo con Giraffa….
Giraffa sollecita Pinguino a descriversi e dalla descrizione si prova a creare un costume da pinguino, inizia uno scambio di lettere, e per noi lettori delle pagine di riflessioni, a tratti esilaranti: immaginate di essere una giraffa che si descrive col collo lungo ad un pinguino che non sa cosa sia un collo e che a sua volta dice di essere tutto collo e di essere bianco e nero…
Insomma la situazione evolve tanto che Giraffa si mette in viaggio con Pellicano per andare da pinguino ed esibirsi nella imitazione di Pinguino…cosa ne verrà fuori?
Caro Giraffa, caro Pinguino è un piccolo libro che gioca sul senso dell’attesa, sul piacere dello scoprirsi con una narrazione che si scatena con grande ironia dovuta al fatto che il lettore sa esattamente cosa sta accadendo contemporaneamente a mittente e destinatario e soprattutto sa cosa sono le giraffe e i pinguini…
Che meraviglia scoprire il senso delle parole, la complessità del comprendersi senza vedersi in un’epoca in cui tutte le informazioni sembrano essere a portatata di mano ed in forma di immagine!
La noia iniziale è svanita, Giraffa ha trovato un amico e non solo in Pinguino bensì in Pellicano che trova anche lui un senso alla sua esistenza nel portare lettere e nel consignare Giraffa! Quanto può nascere dalla noia e dall’attesa, chissà se i nostri piccoli lo sanno, questo libro può arrivare proprio come una lettera in dono per loro a narrare questa dolcissima storia!