Olga e la creatura senza nome

Avete presente quei libri metà scritti e metà disegnati, che si collocano a cavallo tra il fumetto (la graphic novel) e il racconto? Quelli, per intenderci, a cui ha dato sostanzialmente la stura editoriale Il diario di una schiappa?

Beh, in questo alveo si inserisce Olga e la creatura senza nome di Elise Gravel edito da Terre di mezzo.

Olga è la bambina protagonista che vedete sin dalla copertina e che vi si presenterà con tutte le sue idiosincrasie nella prima pagina. La sua più grande passione sono gli animali e il metodo empirico è ciò che la muove alla scoperta quotidiana. Gli umani, se può, li evita, anzi, esplicitamente dichiara di preferire di gran lunga gli animali agli esseri umani…almeno così era prima.

Prima che Olga incontrassa un piccolo animaletto più che puzzolente e più che bruttino la cui cura la porterà ad entrare in contatto con i suoi simili, a fare delle riflessioni nuove riguardo gli animali, gli umani, il metodo scientifico e molto altro ancora.

Meh, così verrò chiamata la piccola creatura, pare essere un animale mai scoperto prima a cui quindi Olga si sente in dovere di dare, da piccola scienziata quale sa di essere, anche un nome latineggiante scientifico: olgarius ridiculis che racchiude in sè il nome della scopritrice e la principale caratteristica di Meh che non è la puzza bensì la ridicolaggine.

Di fatto il libro si dipana tra le avventure di Olga e Meh nei primi giorni del loro incontro che traghetta, la tipologia di narrazione che gioca allo stesso tempo con l’autobiografia, il fumetto e il racconto è ben dosata e divertente, il libro si lascia leggere con piacere e, come spesso accade a questo tipo di libri, permette anche a lettori meno esperti e volenterosi di avvicinarsi in tutta serenità.

Una buona proposta di lettura, leggera, divertente, con il suo retroscena formativo ben camuffato ed una bella veste anche grafica!

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