Desperado
Qual è l’ultimo albo illustrato in cui vi siete imbattuti che si è fatto leggere e rileggere decine di volte facendovi ogni volta sorridere?
Per me l’ultimo albo che mi ha fatto questo effetto di eco, di ritorno, di prepotente affermazione della propria lettura, è Desperado di Ole Könnecke edito da Beisler.
A metà tra la narrazione pura e il racconto mimetico (e adesso vi spiego perchè) questa storia incredibile ha un’ambientazione degna della sua incredibilità: siamo nel lontano west.
Sì, Ole Könnecke ha deciso di fare della sua nuova storia un wester per poter permettere di immaginare l’inimmaginabile ovvero che una brava maestra possa essere rapida dai banditi per essere convinta a sposare il boss. Certo sarebbe stato difficile impostare una storia del genere in un contesto più familiare al nostro, più legato al nostro tempo e al nostro luogo…

E’ invece proprio l’ambientazione straniante che ci permetter di accettare tutto, non solo il rapimento di Heidi ma anche che il bambino protagonista vada a scuola a cavallo e torni la sera a cavallo tornanado, che possa allontanarsi alla ricerca dei banditi… Che i banditi siano così cattivi da rapire, oltre alla maestra, il succo e i biscotti, correlativi oggettivi della bontà della maestra e del suo modo di fare scuola!

Per fortuna Roy e Desperado sanno quello che fanno, girano sempre con un aborraccia piena per attraversare il deserto e sanno decifrare le tracce e ritrovare il cattivissimo Barbanera che dà un out out a Heide: o lo sposa liberamente o lo sposa con la forza, ha 2 minuti chiusa nella baracca per scegliere come condursi al matrimoni (ci viene anche un po’ di tenerezza per questo cattivissimo che giustamente le dice “Non sono mica un mostro!” dopotutto)
Roy e Desperado trovano uno stratagemma pazzesco per salavre Heide e non sarò certo io a svelarvelo, vi lascio come indizio questa impagabile immagine che gni volta che la vedo mi fa ridere.

Desperado risolve la situazione, Heidi è libera, i cattivi se la danno a gambe, Roy riporta sana e salva a scuola la maestra e poi tornano a casa.
In una cosa Roy è un bambino come tutti gli altri: quando i suoi genitori, assenti ma solo in apparenza, gli domandano come sia andata a scuola e cosa abbia fatto la risposta è inesorabilemente il “niente di particolare” di routine.
Come e quanto è difficile estrapolare l’essenziale di cosa si è fatto, condividerlo, raccontare una storia e dare quel senso al niente, per fortuna c’è Ole Könnecke che di storie ne sa raccontare e illustrare da par suo facendo sempre dell’ironia e dello straniamento il suo punto stilistico di forza, Desperado è senz’altro una delle sue cose più riuscite!