La Repubblica sostiene la lettura
Lo scorso 5 febbraio è stata finalmente approvata dal Parlamento italiano il DDL 1421 che favorisce e sostiene la lettura.
Si tratta di una legge interessante, di cui c’era assoluto bisogno e che regola un pochino il mercato del libro e varia altri aspetti tecnici. Tutto questo è assai importante ma non è su questo che vorrei riflettere bensì sui principi fondamentali sanciti da questo DDL che aprono spiragli nuovi a cui aggrapparsi.
Da un mese pare che ci sia infatti una specie di Costituzione della lettura con alcuni principi fondamentali che mi pare interessante condividere con voi. Se il primo articolo dei principi fondamentali della Costituzione italiana recita L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro ecc…
Il primo articolo dei principi fondamentali di quella che mi piace chiamare la Costituzione della lettura recita…
1. La Repubblica, in attuazione degli articoli 2, 3 e 9 della Costituzione, favorisce e sostiene la lettura quale mezzo per sostenere lo sviluppo della conoscenza, la diffusione della cultura, la promozione del progresso civile, sociale ed economico della Nazione, la formazione e il benessere dei cittadini
Posto che non mi piace mai sostenere la lettura come mezzo di qualcosa come se avessimo bisogno di un buon motivo esteriore per leggere e far leggere, in quel “mezzo per sostenere lo sviluppo della conoscenza, la diffusione della cultura […]” io ci vedo la traduzione in linguaggio legislativo di quanto diceva Munari a proposito della collana Tanti bambini: “Non utopia ma vero servizio sociale”.
Ecco, questo è il mio, e quello di tanti altri che lavorano in questo ambito, modo di fare politica, politica attiva e se poi ci si occupa di infanzia e adolescenza mi pare che questo valga anche doppio!
I bambini non sono cittadini di domani, come si sente spesso dire, nè cittadini a metà, bensì sono cittadini in senso pieno, soggetti non solo di diritti e di doveri ma di cura la quale può e deve legittimamente passare anche attraverso l’incontro con i libri. Tutto i tipi di libri purchè siano di qualità.
2. La Repubblica promuove interventi volti a sostenere e a incentivare la produzione, la conservazione, la circolazione e la fruizione dei libri come strumenti preferenziali per l’accesso ai contenuti e per la loro diffusione, nonchè per il miglioramento degli indicatori del benessere equo e sostenibile.
Indicatori del benessere equo e sostenibile… Questo è ancora meglio! Iniziamo a contare quanti libri girano per casa? Includiamo ovviamente anche quelli delle biblioteche, non è una questione economica, bensì culturale. Inseriamo un indice per vedere cosa e quanto si leggere a partire dagli zero anni e lo mettiamo nel paniere per comprendere il benessere equo e sostenibile della nazione?
Sì, ok, pura fantascienza, però… almeno lavoriamo perché tutto questo diventi consapevolezza condivisa, non il pallino di qualche fossato con la letteratura e, peggio ancora, con la letteratura per l’infanzia.
Lo Stato, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali, secondo il principio di leale collaborazione e nell’ambito delle rispettive competenze, contribuiscono alla piena attuazione dei principi della presente legge.
E qui arriva la responsabilità degli enti locali, chissà come e quanto tutto questo farà la differenza nel sostegno del lavoro di chi promuove la letteratura, va nelle scuole, incontra bambini e ragazzi e fa formazione… le basi però sono state poste e su questi principi fondamentali, fondamenta, appunto, c’è solo da poter costruire qualcosa di degno. Sapendo benissimo che siamo in un terreno che resta scivoloso, non siamo esattamente un Paese fondato sulla cultura… possiamo però provare ad esserlo almeno pensando a bambini e ragazzi e allora, fatemelo dire con una delle citazioni che più amo di Borges, testo di una traccia del liceo che mi è rimasta dentro:
Nulla si edifica sulla pietra, tutto sulla sabbia, ma dobbiamo edificare come se la sabbia fosse pietra