“Il maestro nuovo” di Rob Buyea

Proviamo a fare un gioco: quanti libri vi vengono in mente ambientati a scuola?

Bene, tanti, forse troppi;

Quanti libri ambientati a scuola sono davvero belli?

Moooolti ma molti meno.

La scuola è luogo ghiotto su cui lavorare per un autore per ragazzi, lì c’è la sua stessa “materia” è normale che lì intorno si giri… però è davvero difficile trovare narrazioni forti e convincenti che assumano ed esprimano il punto di vista dei ragazzi nelle classi di scuola.

Il maestro nuovo di Rob Buyea, edito da Rizzoli, è senz’altro uno di questi.

Un romanzo corale in cui 7 studenti fanno sentire mese per mese la loro voce interiore ed attraverso di essa conosciamo la loro realtà di classe, le dinamiche tra compagni, ciò che accade nel bene e nel male e, soprattutto, abbiamo un profilo del maestro nuovo, Mr. Terupt che mai prende la parola direttamente in questo romanzo ma che, sin dal titolo, si definisce come elemento centrale e catalizzatore della narrazione.

Peter, Jeffrey, Jessica, Luke, Alexia, Danielle, Anna.

Questi i nomi degli studenti di classe quinta, negli Stati Uniti, che si alternano nel mettere in scena, più che raccontare, che cosa accade in classe mese per mese dacchè l’arrivo di questo nuovo insegnante stravolge le loro dinamiche, interviene profondamente sul loro essere…

Come sempre la forza del romanzo corale, in cui tante persone diverse dicono “io” raccontando la stessa cosa nello stesso momento, è quella di riuscire da rendere la molteplicità dei punti di vista. Non ci rendiamo conto di quanto una stessa cosa o situazione può apparire diversamente ad ogni singolo individuo fino a quando non chiediamo di raccontarlo.

E questo accade anche in Il maestro nuovo che ci prende alla pancia con la riproduzione di dinamiche assai note a tutte le classi: il bulletto, il finto disattento e casinista, la studiosa, quella particolarmente sveglia, quella particolarmente timida…. Insomma tutte le categorie che spesso gli insegnanti si trovano davanti nella gestione del gruppo classe e che così come si sono formate, nel tempo, con un insegnante in gamba possono benissimo sciogliersi, confondersi, ribaltarsi…

Quanta differenza fa avere un insegnante come Mr Terupt che restando esterno e leggero di mano riesce a responsabilizzare i ragazzi tanto da mettere a rischio la propria stessa vita?

Se c’è una persona che nella vita può fare la differenza, davvero, nel profondo, quello è l’insegnante. Una responsabilità che credo francamente pochi docenti sentano e ancor meno sappiano giocare bene nelle dinamiche con i ragazzi, ma anche una possibilità senza pari per raddrizzare ciò che va raddrizzato o, al contrario, come dice Recalcati, curare la stortura della vite senza doverla per forza render dritta!

Una scuola del desiderio e della relazione, insomma.

Il romanzo riserva parecchie sorprese sia dal punto di vista di ciò che accade, della trama, sia da quello dell’intreccio narrativa, il modo sapiente in cui si incrociano e sovrappongono le 7 voci, ed anche il modo sapiente in cui si alza la qualità del contenuto che parte da un incipit a dire la verità forse un po’ debole, fino alla conclusione che scardina persino le regole scolastiche.

Non vi svelo niente, come al solito, questo romanzo non è tutto rose e fiori, anzi, dentro ci sono una quantità di rabbia, senso si colpa, tragedia e problemi familiari da camminare a lungo nel profondo, ed è proprio questo a fare di lui un bel libro, un libro degno di essere letto dai ragazzi, scambiato, consigliato, persino riscritto ciascuno pensando alla propria situazione contingente!

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