Lasciami leggere, diamo i numeri

L’anno scolastico volge al termine, con metà anno svoltosi a scuola e quasi un’altra metà in didattica d’emergenza (nome che mi piace decisamente di più rispetto a quella di didattica a distanza…) ed è ora di tirare le somme su questo primo burrascoso anno di lancio del progetto “Lasciami leggere“.

Prima che la pandemia dilagasse a fine gennaio, a cavallo del quadrimestre che ha visto praticamente il 100% delle classi aderenti prolungare la sperimentazione dei 15 minuti di lettura solitaria al giorno in classe, abbiamo pensato di proporre un questionario per comprendere meglio come è andata questa esperienza secondo le e gli insegnanti.

Lasciami leggere ha finito per riguardare 1679 classi di tutta Italia con alcune classi di scuole italiane all’estero, molti interi istituti comprensivi ma la maggior parte degli aderenti sono stati nella fascia delle scuole primarie.

Nonostante la statistica non sia decisamente una scienza precisa in questo caso, essendo subordinata all’analisi dei soli dati di chi ha accettato di compilare il questionario, ci pare interessante e onesto condividere con voi i risultati di questa indagine.

Ci interessava nello specifico indagare se Lasciami leggere aveva portato dei cambiamenti nelle esperienze di alunni e insegnanti ed ecco allora alcune delle risposte su cui secondo noi vale la pena ragionare.

Crede lasciami leggere abbia arricchito la sua esperienza di docente e quella degli studenti?

Il 97,4 % di chi ha risposto ha dichiarato di sì ed allora andiamo a vedere in che modo la lettura quotidiana ha influito sulla quotidianità della vita scolastica.

Ed eccolo qui il dato che forme mi interessa maggiormente sottolineare: l’84,6% dei rispondenti ha dichiarato di aver notato una crescita del tempo e della capacità di concentrazione dei ragazzi.

Bambini e ragazzi hanno iniziato a parlare apertamente di libri e a consigliarseli e a discuterne insieme nell’ 84,6% dei casi.

Naturalmente poi l’atteggiamento complessivo dei lettori, o potenziali lettori, nei confronti dei libri è cambiato in meglio nel 95,4% dei casi.

Vorrei naturalmente sapere cosa ne pensano coloro che non hanno dedicato i pochi minuti a compilare il questionario, così come vorrei approfondire maggiormente, oltre la sinteticità necessaria di un questionario, cosa è andato storto dove è andato, qualche ideuzza ce l’ho ma anche qui in confronto diretto è essenziale.

Ho continuato a inviare pensieri ed ascoltare insegnanti aderenti a Lasciami leggere anche dopo la chiusura delle scuole e in moltissimi hanno testimoniato di aver sostenuto il progetto anche stando a casa, qualcuno addirittura ha deciso di aderire a Lasciami leggere proprio in epoca di didattica emergenziale…Mi è sembrato un segno importante, certo siamo nella nicchia della nicchia della nicchia e io questo non lo perdo mai di vista.

Ma aspettando e sperando in una ripresa della scuola, quella vera, a settembre con più energia e forza speriamo che le 1679 classi di questo primo anno possa crescere ancora di più perché se la differenza può farla la lettura, è la scuola che può fare davvero la differenza nella sua promozione senza differenze sociali ed economiche ovvero culturali.

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