L’evoluzione di Calpurnia

Se provo ad immaginare di avere 11 anni,di vivere in una famiglia agiata in uno stato del sud degli Stati Uniti d’America, in mezzo a campi sterminati, nel 1899 mi immagino Calpurnia.

Sono infinitamente grata a questo romanzo che mi ha permesso di conoscere una me stessa che altrimenti avrei fatto fatica ad incontrare…

Quando uscì L’evoluzione di Calpurnia di Jacqueline Kelly, grazie a Salani, una decina di anni fa, fu una rivelazione per molta parte del mondo della letteratura per l’infanzia e soprattutto una gioia per i suoi lettori. Ho riletto questo romanzo da pochissimo e la gioia che continua a dare è sicura e calma, come la sua scrittura.

Calpurnia, nel suo anno di vita del 1899, raccontato nel romanzo in prima persona, quasi fosse un diario, ci porta insieme a lei alla scoperta di ciò che scoprì e che cambiò per sempre la sua vita, e non solo. Calpurnia scopre suo nonno, adulto sempre vissuto in casa ma temuto e quasi ignorato dai 7 bambini della famiglia Tate, e con lui la natura e l’evoluzione delle specie.

Con Darwin e il mondo naturale Calpurnia scopre anche l’essere umano e di esso la sua componente di genere che inesorabilmente separa le possibilità di esistenza tra maschi e femmine… nel mentre in cui Calpurnia scopre il mondo fuori di sè comprende quello dentro di sè: mentre decide di diventare una naturalista scienziata e di andare all’università scopre che la sua evoluzione prevista è quella di diventare una perfetta conduttrice di casa agiata destinata inesorabilmente al matrimonio e alla prolificazione. Il solo manuale di scienza che la sua famiglia, eccettuato il nonno, concepiscono di poterle donare è quello della gestione domestica….

Alla felicità e soprattutto eccitazione della scoperta si contrappone la frustrazione; all’evoluzione della specie la stasi; al futuro il passato in un presente stagnante. Curioso che il personaggio che più incarna è si proietta verso il futuro sia il più anziano della famiglia Tate: il nonno già grande imprenditore e comandante delle truppe nella guerra di secessione e fervente naturalista che con la nipote riesce finalmente a coronare il suo più grande sogno scoprendo una nuova specie vegetale.

Non tutto è bene nell’evoluzione di Calpurnia, così come non lo è in natura per tutti i tipi di animali… riuscirà Calpurnia ad adattarsi e progredire? E adattarsi in questo senso cosa vorrebbe dire? Seguire le sue spinte verso il futuro o adattarsi alla famiglia?

Il romanzo capitolo dopo capitolo accosta scienza, natura e arrazione autobiografica procedendo di pari passo ed aiutando il lettore nel processo di comprensione della metafora evolutiva anche grazie ai sottotitoli di ogni capitolo che, descrivendo ed esplicitando concetti base della teoria dell’evoluzione della specie, prelude alla narrazione autobiografica del capitolo.

Una continua similitudine tra specie in cui quella umana è specie tra le specie, quella apparentemente più evoluta anche se tra la l’invenzione del corsetto per signore e la diffidenza verso il telefono a Calpurnia può legittimamente sorgere qualche dubbio a riguardo.

Un romanzo denso, che può catturare il lettore interessato a questioni evolutive, naturali e identitarie come Calpurnia cattura il bruco per seguirne la trasformazione. Un romanzo da tenere sempre a mente per consigliare il libro giusto al momento giusto al lettore o alla lettrice giusta.

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