“Stargirl” di Jerry Spinelli
Chi ben comincia è a metà dell’opera, si dice, ed io vorrei iniziare la settimana, questa che ci traghetta da giugno a luglio, con un romanzo per ragazzi imperdibile, direi un quasi classico ormai che merita di essere scoperto e riscoperto!
Diamo quindi il benvenuto su teste fiorite a Stargirl di Jerry Spinelli edito da Mondadori!
Questa è la storia di Stargirl e di un ragazzo come tanti che però intuisce, hailui troppo tardi, di aver incontrato una creatura straordinaria.
Questo è il romanzo di cosa può succederti quando vivi in un paese conformista, vai in una scuola conformista, non riesci a sottrarti all’epidemia di conformismo che ti uccide prima ancora di essere venuto al mondo come individuo pensante, e hai la fortuna di incontrare una creatura siderale che, come a booling butta giù tutto, fa piazza pulita e mette in discussione.
Questo è il romanzo di chi fa una scelta e di una intera società che ne fa un’altra, emarginando, deridendo, annichilendo ogni possibilità di variazione.
Però questo è anche il romanzo di chi può alla fine comprendere l’occasione che ha perso e tentare di dare un nuovo senso alla propria vita sapendo che da qualche parte c’è sempre Stargirl che lo tiene d’occhio…
Questa è la storia di una ragazza decisamente fuori dal comune che sceglie di chiamarsi Stargirl, ma che in altri momenti della sua vita aveva scelto altri nomi, che pur provenendo da una famiglia apparentemente “normale” con due genitori lavoratori nelle fabbriche locali, sceglie di vestire, comportarsi, parlare e fare tutto ciò che può ed anche di più in maniera non diversa ma direi diametralmente opposta a tutti gli altri ragazzi della scuola.
Il suo modo di essere appare egocentrico, anche se tutte le azioni di Stargirl sono improntate verso gli altri, appare esagerato (lei con il suo topo Cannella) e volutamente appariscente e per questo viene letteralmente emarginata. Vive, è vero, un breve momento di gloria – molto breve quando riesce a sostenere cantando e ballando come nessuna cheer leader prima d’allora la squadra locale -ma è un momento che dura pochissimo poi torna a vincere l’egoscentrismo del conformismo quando ci si accorge che Stargirl è pronta a correre in soccorso, letteralmente, anche delle squadre avversarie.
Due, anzi 3 personaggi si stagliano dal grigiume dello sfondo: l’anziano mezzo indiano mezzo pazzo che è l’unico adulto di riferimento del romanzo (lui che parla anche con i cactus) – siamo a Mica ai margini del deserto nel sud degli Stati Uniti – Dori Dilson, l’unica ragazza che non abbandona mai Stargirl e la sostiene nel suo altruismo combattuto e ostacolato dal resto della scuola; e il narratore che con Stargirl ha una storia d’amore. Una vera storia d’amore, lei intuisce qualcosa di diverso, evidentemente, in lui, e scopriremo alla fine che lo teneva d’occhio già da anni, in una maniera assai particolare che non vi svelerò. Stargirl per un breve passaggio di tempo e di pagine decide persino di provare a rientrare nella cosiddetta normalità pur di aiutare il ragazzo che ama a conciliare il proprio cuore (tutto dalla parte di Stargirl) e la propria pavida esistenza a scuola là dove anche lui, prima popolare, sembra essere diventato invisibile da quando sta con Stargirl.
Il tentativo fallirà miseramente, Stargirl se ne andrà e non abbiamo dubbi che la sua vita prenderà la strada siderale che le spetta di diritto, è il protagonista che resta al palo e che dalla narrazione, in prima persona, capiamo aver finalmente compreso di aver perduto l’occasione della vita… almeno per il momento.
Non vi svelo particolari della trama, non ce n’è alcun bisogno, ci sono anche scene esilaranti e passaggi commoventi; resta nel lettore lo stupore per la differenza abissale, direi alla lettera siderale, tra come si è e come si potrebbe essere, sulle possibilità che si perdono, che si decide a priori di non darsi.
Un romanzo sull’identità profonda in cui persino il protagonista narratore fa una pessima figura, a me è arrivato a fare pena e rabbia, si staglia, magnifica e salda Starigirl capace, qualsiasi nome si scelga e qualsiasi vestito decida di indossare, di restare se stessa pulita e pura nonostante la fatica e il dolore che la forte identità inevitabilmente si portano dietro.
Bello, bello, bello, un romanzo che non può mancare nella biblioteca di classe delle scuole superiori là dove ci sono davvero lettori in cerca della propria identità!