“I miei vicini”
Voi dove vivete?
Vi siete mai fatti delle domande riguardo la segreta identità dei vostri vicini di casa?
Io sempre: invento storie in continuazione, non è detto che abbiano fondamento ma ci sono tante piccole cose da cui si può provare ad interpretare l’identità e la personalità di chi ci sta vicino. Dalle cassette della posta a a che ora chiudano gli scuri o le persiane la sera ai rumori che producono…
I miei vicini di Einat Tsarfati tradotto da Giusy Scarfone edito da Il Castoro, prova a raccontarci proprio i vicini con cui la bambina protagonista condivide il suo condominio a 7 piani.

Ogni piano una porta, ciascuna con caratteristiche e segreti da custodire, alcune dietro cui fermarsi ad ascoltare fino a quando, all’ultimo piano, la protagonista torna a casa, in un appartamento assolutamente normale, con una vita che lei sente come pienamente noiosa….salvo girare pagina e scoprire che anche nelle case apparentemente più “normali” succedono cose straordinarie…
D’altra parte Basaglia ce l’ha insegnato molti anni fa: “Visto da vicino nessuno è normale” quindi nessun vicino può di fatto essere noioso o “normale” per definizione.
La cosa più interessante dell’albo, come sempre, è la sua costruzione narrativa e iconografica: ad ogni doppia pagina con il pianerottolo e la porta interessata segue una doppia pagina con uno spaccato della vita dietro quella porta misteriosa.


La focalizzazione scelta dall’illustratrice, che in questo caso è anche scrittrice dei testi, è interna in prima persona per quanto riguarda la scrittura e zero, onnisciente, per quanto riguarda l’illustrazione: solo così possiamo sapere allo stesso tempo cosa pensa e nota la bambina e cosa di fatto accade dietro le porte.
Vi suggerisco di leggere l’intervista rilasciata dall’autrice alla casa editrice in cui una domanda in particolare mi ha molto interessata (potete leggere l’intervista per intero qui)
Hai una tua kryptonite personale nella scrittura?
È sicuramente l’illustratrice che c’è in me. Quando illustro storie per altri autori è molto importante per me che le immagini completino il testo con un livello di dettagli e piccole storie che può accadere solo attraverso le illustrazioni. Quando invece scrivo e illustro allo stesso tempo la separazione è meno chiara per me e a volte si mischiano insieme.

Quindi scrivere ed illustrare allo stesso tempo ha delle specificità proprie su cui spesso mi piace tornare a livello teorico: è come se l’autore si dimezzasse e prendesse punti di vista e decisioni narrative diverse a seconda del canale di comunicazione che sceglie di usare, scrittura o illustrazione nel caso specifico. Questo per esempio non accade e non può accadere nel fumetto in cui i baloon aiutano ad assumere una focalizzazione zero e l’autore difficilmente compie per la scrittura e il disegno scelte narrative diverse….

L’albo illustrato invece questa possibilità ce la dà e mi pare eccezionale da analizzare e interrogare perchè essa silenziosamente significa ed educa al punto di vista…

L’albo mi ha ricordato il procedere di Toc Toc Orsetto dove sei anche se lì moltissima parte la faceva la costruzione cartotecnica.
Infine potete anche giocare con questo bell’albo e seguire questo piccolo animaletto che sembra un cricetino e che sin dalle primissime pagine ci invita a ritrovarlo in ogni tavola.

Quanto alla conclusione il lettore viene chiamato in prima persona dall’autrice (nei panni specifici dell’illustratrice) a verificare che la noia può essere solo una lettura superficiale della realtà e chissà cosa invece può accadere anche nella casa apparentemente più banale!
