Il libro delle mie vacanze disastrose e degli scarabocchi

Oooo, Ecco un bel libro divertente, godibile, estivo, un romanzo scritto e scarabocchiato dal bravissimo Bernard Friot ed edito da Lapis, care teste fiorite vi presento il libro delle vostre vacanze:

Il libro delle mie vacanze disastrose e degli scarabocchi

Ben Cardin è il ragazzo narratore e protagonista di questo romanzo che dal 6 luglio al 30 agosto ci racconta di come la sua estate è stata mandata in pezzi da una lite furibonda trai genitori che hanno preso ferie dal lavoro in periodi diversi, ed allo stesso tempo è stata salvata da un amico anziano in casa di riposo, dai vicini con cui si esercita a fare il clown e, direi forse soprattutto, dalla scrittura.

La scrittura di questo libro che è e sarebbe dovuto restare un diario personale, appunto, delle vacanze disastrose, e che invece è poi diventato, grazie all’approvazione diretta dello stesso Ben Cardin come ricordato in copertina, un romanzo vero e proprio. Gli interventi dell’autore a margine, a mano, sono tutti interventi metanarrativi in cui il narratore in prima persona gioca a mettere in guardia un presunto lettore che imprudentemente fosse venuto a conoscenza e a lettura del libro…

Un gioco più che raffinato e con tanti precedenti illustri, quello del diario che dovrebbe essere segreto e che invece si svela al pubblico… La differenza rispetto agli illustri precedenti del genere, è che Ben Cardin è vivo e vegeto e sorveglia gli imprudenti e pericolosi eventuali accessi di un ipotetico lettore estraneo.

Non a caso il libro si apre con una nota al “lettore (molto) imprudente” e si chiude con una nota al “lettore (totalmente) incosciente”.

Trovano spazio in questa complessa costruzione di focalizzazioni tantissimi temi, non ultimo quello dell’accoglienza dei migranti, tra cui quello dei compiti per le vacanze che Ben Cardin non fa e che sbeffeggia immaginando le espressioni e i moti di disapprovazione dei suoi insegnanti nel leggere il suo diario segreto delle vacanze ma che trovano invece spazio nella vita di tutti i giorni.

Ecco quindi che i vagabondaggi di Ben per allontanarsi dai litiganti genitori diventano i dati per un problema di matematica; l’innamoramento della sorella per un ragazzo con molte passioni diventano occasione di ricerche di tedesco, fisica e persino danza…. Insomma la scuola è con noi, intorno a noi e dentro di noi ma se non ce lo dicono e non ce lo impongono è assai meglio (e chi ha orecchie per intendere intenda!).

Il sottotitolo del libro non dimentica gli scarabocchi perché Ben non sa disegnare, con grande disappunto del suo insegnante di arte, immagino, però è oggettivo che in alcune situazioni qualche disegnino, o scarabocchio come preferisce dire lui, aiuta a comprendere le situazioni difficili da dire a parole…

Il risguardo di copertina riporta la mappa delle strade intorno a casa di Ben cosicché il lettore imprudente e incosciente che si dovesse aggirare tra le pagine della narrazione in cui si raccontano anche di diversi giri tra le strade della città di Ben letteralmente non si perda!

Insomma Ben ha pensato a tutto per accogliere e mettere a suo agio il lettore ingenuo, altro che gli improperi e le minacce che il suddetto lettore si cucca pagina dopo pagina!

Un bel gioco di ruoli tra lettore, scrittore, autore e protagonista si dipana magistralmente in questo piccolo, leggero, divertente romanzo davvero perfetto per le vostre vacanze che vi auguro non disastrose!

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