Il mio cane è come me
Chissà se questo è un albo che possono sentire risuonare nelle proprie corde di più i lettori e le lettrici che hanno un cane, oppure no…
Secondo me no.
Il mio cane è come me scritto con docezza da Letizia Iannacone e illustrato strepitosamente da Sonia Marialuce Possentini per Terre di mezzo editore è un albo illustrato godibile per la vista e per il cuore sempre e da tutti i lettori, secondo me.
La storia della complicità estrema tra bambino e cane, direi una vera e propria affinità elettiva, che si costruisce tra possibilità e limiti e che continua oltre la vita del bambino protagonista in sua figlia, la narratrice, che anche lei condivide la propria vita e direi la propria identità con il proprio cane, è una storia che ha qualcosa di universale nel raccontare la relazione umano-animale ma anche, più semplicemente, e più difficilmente, la relazione.
Dalla bella intervista rilasciata da Letizia Iannacone per la casa editrice che potete leggere qui scoprirete che si tratta di una storia autobiografica, così forse da non poterla illustrare da sola (la Iannacone è anche illustratrice) e qui arriva in soccorso non solo la straordinaria bravura di Sonia MariaLuce Possentini ma la sua speciale empatia, affinità, ibrazione (chiamatela come volete) con questa storia di cani e bambini.
Se si scrive, specialmente per i bambini, è necessario progettare. È assolutamente necessario ricordare sempre che c’è qualcuno dall’altra parte e che tu non stai esprimendo solo te stesso. Noi non facciamo arte.
Ecco un passaggio che a me sembra fondamentale dell’intervista alla Innacone che ha perfettamente chiaro il proprio ruolo di scrittrice consapevole dei meccanismi e della responsabilità della comunicazione letteraria.
Vogliamo scrivere e illustrare per bambini e bambine?
Benissimo! Ci vuole tecnica, consapevolezza, responsabilità e… orecchio acerbo oltre che, in questo caso, una vibrazione speciale che unisce al protagonista della storia: la relazione con i cani.
Mettete tutto questo – narrato con un tono pacato, quasi apparentemente piano su cui si sente un lavoro di “abbassamento” emotivo, di regolazione perché il testo prenda il proprio posto ben levigato tra le illustrazioni che invece esplodono di emozione – con, appunto, le illustrazioni di Sonia in un contesto in cui davvero poter dare il cuore, oltre che la straordinaria tecnica, in una, immagino, comunione di amorosi sensi con la storia o, quantomeno, con i cani di questa storia….
I risguardi a mo’ di bozzetto quasi d’altri tempi, di prove e si schizzi, di cani che forse ritroveremo nell’ultima tavola dedicata a tutti i bambini e tutti i cani, donano un calore particolare al libro, aggiungono temperatura emotiva facendoci entrare ed uscire (questo fanno i risguardi) con estrema dolcezza ed un pizzico di ironia. Guardate bene le facce e le posizioni dei cani tra i risguardi e l’ultima tavola…
L’invito a me sembra chiaro e forte non so a voi, in questa felicità di bambini e cani dalle lingue penzolanti…
Bambini e bambine e cani di tutto il mondo unitevi e chissà che qualcosa di veramente buono accada!