Codice Rodari
In questo anno rodariano ne abbiamo viste di cotte e di crude, di molte il Covid ci ha privato, di alcune ci ha graziato. Tra eventi, edizioni ecc. ecc. speriamo che qualcosa di buono resterà di questo annus rodarianus.
Se posso esprimere un desiderio vorrei che restasse il Codice Rodari libro con una selezione di testi di Rodari a cura di Melania Longo, le illustrazioni di Alessandro Sanna il tutto per i tipi di Einaudi Ragazzi.
Di che si tratta?
Andiamo con ordine: innanzitutto, come bene definisce il titolo, si tratta di un libro che esplicitamente richiama la tradizione del codice, ovvero della raccolta (in epoca medievale i codex erano raccolte di manoscritti scelti su un tema) di testi scelti, un codex rodarianum, insomma. L’organizzazione del codice, come spesso accade, è alfabetica ma, attenzione, non vi troverete tutte le lettere dell’alfabeto dentro. La selezione curata da Melania Longo ha optato per un alfabeto in cui alcune lettere hanno più di una ricorrenza -penso ad esempio alla N di Nascere, Niente, Nomi – ed alcune mancano del tutto come, ad esempio, la B la M e la R.
Ottimo, mi piace quando ci si prende la responsabilità di una selezione. I codici non sono inventari, non hanno nè la pretesa nè la volontà di includere tutto, anzi, sono fatti per selezionare e se è vero che c’è della soggettività nella soggezione, ben venga questa soggettività, i libri sono cosa viva, non morta e immagino che il lavoro dietro questa selezione sia stato grande e competente e nulla vieta a ciascuno di immaginare un proprio codex rodarianum in cui far rientrare altro, ad esempio!
Ogni parola occupa una doppia pagina, le illustrazioni di Sanna sono qui evidentemente un valore aggiunto in nessun modo relativizzabile. Creano e sostengono la scelta e lo fanno alla pari col testo.
D’altra parte non è la prima volta che Rodari e Sanna si incontrano in un libro, non so se Sanna abbia mai avuto la fortuna di incontrare Rodari vivo ma credo che davvero la cosa conti poco: l’autore vive nei testi e dei testi e così l’illustratore che se è bravo, e qui è indubitabilmente molto ma molto bravo, li riporta a nuova vita. L’ispirazione non può che essere, o almeno non può non tener presente, del lavoro di Munari fatto per i testi di Rodari all’epoca dell’Einaudi e qui come lì, mutatis mutandis. l’illustratore illustra, dà lustro, interpreta e lascia spazio al testo con un risultato direi davvero notevolissimo.
Chiude ogni doppia pagina, in basso a sinistra, l’indicazione bibliografica dell’origine del testo: poiché il codice, com’è giusto che sia, pesca liberamente dall’intera opera di Rodari il riferimento bibliografico originale è non solo utile ma strettamente necessario alla correttezza ed onestà dell’operazione editoriale,
Ecco, se qualcosa vorrei che restasse, dei libri e delle edizioni di quest’anno rodariano, tra i pochi altri (includo anche saggi) che hanno davvero apportato qualcosa di nuovo alla lettura e allo studio e interpretazione della poetica rodariana, Codice Rodari vorrei fosse tra questi.
Certo quest’anno è uscito, sarebbe stato il caso di dire “finalmente”, anche il Meridiano dedicato a Rodari, edito da Mondadori a cura di Daniela Marcheschi, con l’appendice iconografica a cura di Grazia Gotti con la parte iconografica legata all’illustrazione delle opere dell’autore, funzione a cui spesso assolve la sottocollana Album dei Meridiani. Devo dire che il tanto atteso e doveroso tributo a Rodari nella prestigiosissima collana dei Meridiani mi è parso piuttosto deludente. I Meridiani non sono mai stati, per definizione e necessità, un’edizione critica (e se volete parliamo di cosa sia un’edizione critica un’altra volta) tuttavia gli apparati critici, le note, gli indici ecc. dei Meridiani sono sempre stati degni della fama della collana. Non questa volta, un vero peccato per questa operazione che credo altri studiosi come me aspettasse.
Meglio consolarci con questo Codice Rodari che il suo lavoro l’ha saputo fare più che degnamente e onestamente e che speriamo resterà a lungo sugli scaffali delle librerie accanto alle edizioni integrali delle opere di Rodari.