Um ano inteiro almanaque da natureza
Un anno intero. Almanacco della natura. Questa, più o meno, la traduzione del titolo di questo libro bellissimo di Planeta Tangerina che vi propongo oggi per il Friday For Future.
Um ano inteiro almanaque da natureza di Isabel Minhos Martins e Bernardo P. Carvalho.
Lo so, non è un libro in italiano, speriamo qualcuno prima o poi lo pubblichi in Italia ma nel frattempo non c’è motivo di farvi perdere questa bellezza che, vi garantisco, può benissimo essere usata anche se in un’altra lingua.
Perchè? Da chi? Come?
Andiamo un passo alla volta ed intanto lasciatemi dire che cos’è questo almanacco della natura. Si tratta di una specie di diario delle stagioni da consultare, compulsare e volendo anche compilare, settimana per settimana per scoprire i mutamenti del mondo naturale che ci circonda. Potremmo anche tornare su alcun punti ogni anno per verificare se le rondini tornano sempre nella stessa settimana, se i tramonti e le albe variano di orario col passare non solo delle settimane ma anche di anno in anno e via così per un’infinità di fenomeni naturali osservabili con grande facilità. Il libro ha, come sempre i libri di Planeta Tangerina, una grafica straordinaria e le stagioni si riconoscono anche per il colore che le caratterizza: l’inverno è blu, la primavera verde, l’estate rossa e l’autunno giallo senape.
Perchè rivolgersi ad un libro come questo anche se non è in Italiano?
Perchè è un libro che offre infiniti spunti ai ragazzi a cui si rivolge ma anche agli insegnanti che potrebbero calcarci sopra davvero un imprecisato numero di attività ed anche spiegazioni. Riuscissimo a “riutilizzare” anche solo la bellezza grafica di questo libro avremmo già fatto cosa grande per la crescita cognitiva, estetica ed etica dei ragazzi e delle ragazze a cui lo proporremmo.
Da chi può essere proposto un libro del genere?
Mah, da un docente di scienze, immagino, per andare sull’ipotesi più facile, ma anche d’arte, per esempio, o di educazione civica… perché l’osservazione e la conoscenza del nostro ambiente naturale finalizzate alla protezione non sono parte integrante della nostra formazione civica? E da un insegnante di lingua se qualcuno studia portoghese? La domanda che mi pongo sempre davanti a libri tali è: perché no? Sperimentiamo e poi stiamo a vedere, magari non va, ma magari invece sì e si scoprono frontiere e possibilità diverse di lavoro…
Come usare un libro del genere?
Come un almanacco da consultare e da cui prendere spunto per osservare la natura è evidentemente la risposta più immediata.
Ma si potrebbe anche prenderne una sola parte, una sola pagina, un solo testo, una sola illustrazione e usarla per scopi magari anche distanti ma pertinenti.
Tradurne per i ragazzi una singola parte che può interessare e usarla come spunto? Come ipotesi di lavoro?
E perché no come esempio grafico-editoriale di come si costruisce un diario delle osservazioni? Non è detto che sia un diario di osservazioni naturalistiche… quanti fronti e quante frontiere si aprirebbero?
L’uso del metodo empirico di osservazione è una delle basi su cui si fonda questo libro ma anche uno dei punti da cui prendere spunto anche per salpare verso altri lidi…o altri libri. Perchè secondo me, ogni bel libro, non vale solo in sè ma vale anche all’interno della propria “specie”, vale per sè, per l’oggetto che è e che può influenzarne altri che possono essere pensati migliori a partire da un esempio valido.
Ecco che ancora una volta etica ed estatica si tengono e qui si tengono anche nel supportare un’idea di osservazione naturale che gioca dalla parte del Pianeta, che supporta la conoscenza per la salvaguardia, la consapevolezza per la responsabilità.