“Il mio mondo a testa in giù” di Bernard Fiot

Diciamo che se non avete mai incontrato la scrittura di Bernard Friot bisogna assolutamente che colmiate questa breccia con questo libro straordinario.

Si intitola Il mio mondo a testa in giù, è, appunto di Bernard Friot interpuntato dalle illustrazioni di Silvia Bonanni ed edito da Castoro. Un libro che nel 2009 ha meritatissimamente vinto il premio Andersen italiano come miglior libro per la fascia 9-12 anni.

Quello che avrete in mano con questo piccolo libro che vi farà per sempre cambiare l’idea di cosa sia la scrittura per ragazzi, è un’insieme di racconti, alcuni molto ma molto brevi, altri più lunghi ma mai oltre il paio di pagine, ognuno indipendente dall’altro ed uno più assurdo dell’altro.

E quando scrivo assurdo intendo proprio assurdo: la scrittura di Friot è indefinibile ed inafferrabile a meno di non riferirla ad una tradizione piuttosto lontana dalla scrittura per ragazzi a cui siamo volenti o nolenti abituati e di andare a cercare qualche riferimento nella tradizione del nonsense e della letteratura nordica.

L’assurdo abita i mini racconti di Friot in due modi uno più esilarante dell’altro: uno tipicamente insensato in cui la logica è strettamente interna alla narrazione stessa e l’unica cosa che il lettore deve fare è entrare dentro di essa e lasciarcisi divertire.

La seconda, ancora più interessante, è l’assurdo che si scatena dall’incontro tra il punto di vista bambino con quello adulto, basterà leggere il primo racconto “Tema” e “Modo di parlare” per rendervene conto. E il divertimento diventa ancora maggiore quando questo assurdo scatenato dall’attrito dei punti di vista adulto-bambino si accosta al mondo della scuola, alla logica didattica e scolastica.

Eppure è proprio anche in una logica didattica e scolastica che questo libro potrebbe essere davvero dirompente, rompere gli schemi in cui la scrittura è chiusa, la costruzione narrativa e l’invenzione creativa vengono stretti per proporre e giocare con possibilità nuove e efficaci e divertenti…

Pensate solo al gioco della “Favola-Telegramma”

Drago rapisce principessa – re chiede chiede cavalieri salvare principessa – tre cavalieri attaccano drago – primo cavaliere carbonizzato – secondo schiacciato – terzo divorato intero crudo – re disperato – postino idea – manda pacco bomba drago – drago esplode – principessa sposa postino – felici – famiglia numerosa – sconto comitiva – fine

Quanti pensieri, idee, stereotipi e scritture possono prendere il via anche solo sulla conoscenza della possibilità di poter scrivere in questo modo e leggere cose di questo tipo?

E’ vero, forse qualcuno di voi ben informato sta pensando, Friot non è autore estraneo alle antologie scolastiche (in una di terza c’era “Vermi”), e questo è senz’altro un bene, ma vedere maciullato una piccola prova di scrittura perfetta di una pagina e mezza ritagliata brandellata (non credo la parola esista ma rende l’idea mi pare) vi assicuro che non rende giustizia a nessuno: al testo, all’autore, all’illustratrice originale che segue le “pazzie” dell’autore e che ovviamente nelle antologie non esiste, ma soprattutto al lettore!

Quando smetteremo di seviziare i testi non sarà mai troppo presto. Prendete i libri originali e leggeteli dal vero tanto più che quelli di Friot con la loro scrittura spesso frammentata per racconti e dedita alla brevià conoscendo così bene i gusti dei suoi piccoli lettori, si presta alla perfezione alla lettura per intero!

Geniale e che chiude in bellezza la lettera finale di Giulia piccola ipotetica lettrice che ringrazia l’autore ed esalta la bellezza del libro per tutte le sue utilità nessuna delle quali implica la lettura.

Insomma, solo a mio nonno non piace il suo libro. Ma è colpa sua: l’ha letto. Che idea stramba!

Con tutta la mia ammirazione,

Giulia

Ecco, Friot ci dice che con i libri, la scrittura, la scuola, la lettura, la famiglia e chi più ne ha più ne metta possiamo fare ciò che vogliamo, possiamo avere idee strambe su quasi tutto e usarle per rendere tutto non solo più interessante ma finalmente divertente!

p.s. se volete proprio saperlo il racconto che io ho trovato supremo vedendomici molto dentro è “Modo di parlare”

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