Tess e la settimana più folle della mia vita

Sapevo che sarebbe successo

Così inizia Tess e la settimana più folle della mia vita di Anna Woltz tradotto da Anna Patrucco Becchi edito da Beisler. Un romanzo in cui una cosa è sicuramente certa: nessuno, a partire dal narratore, sa cosa succede, o sarebbe successo, o sarebbe potuto succedere.

Dunque l’incipit inganna, il titolo no: sappiamo che ci sono 2 ragazzi, uno è il narratore, l’altra è Tess, il tempo narrativo si svolge in una settimana e la vicenda ha decisamente del folle.

Siamo in una settimana di vacanze in cui il fratello del protagonista si rompe la caviglia il primo giorno e, proprio quando la vacanza sembra esser finita prima ancora di iniziare, ecco che appare Tess a scardinare non solo ogni programma ma soprattutto ogni certezza ed ogni attesa di Samuel, il protagonista narratore.

Tess è sola con la sua mamma, il papà non ce l’ha perchè la mamma ha deciso che non c’era bisogno di far conoscere padre e figlia, forse però Tess non la pensa alla stessa maniera e tanto ha fatto, lo scopriremo nel corso del romanzo, che è riuscita a far vincere al suo papà (ignaro di avere una figlia ed ignaro di essere nella tela di un ragno sapiente)una settimana di vacanza proprio sulla sua isola, proprio nella sua casa che affittano ai turisti. Come dire Tess prevede tutto, o almeno ci prova, vuole vedere e testare suo padre all’opera nella quotidianità prima di decidere se rivelargli la propria identità.

Non vi dico, ovviamente, cosa accade ma vi garantisco che il libro è non solo intenso, forte, sorprendente da ogni punto di vista, ma anche molto ma molto divertente. L’ironia sprigiona non solo da carattere di Tess ma soprattutto dallo scontro-incontro con Samuel che sembra un vero e proprio alter ego da ogni punto di vista.

La traduzione di Anna Patrucco Becchi senza dubbio ci aiuta nel godimento di questa scrittura che risulta strepitosa in traduzione figuriamoci come deve essere in lingua originale! Come sempre quando abbiamo a che fare con le edizioni Beisler, siamo nel campo della letteratura nordica caratterizzata spesso dalla “potenza del nulla” ovvero da quella che io percepisco come una potenza enorme della narrazione fine a se stessa che si applica alla quotidianità anche più semplice, ammesso che essa esista. Qui invece l’avventura c’è. E’ un’avventura familiare, per chi sa cosa c’è dietro, ma anche un’avventura vera e propria per alcuni protagonisti ignari di questa faccenda.

La focalizzazione interna che fa dire io a colui che di fatto svolta le sorti della vita di Tess ma che anche di fatto viene per puro caso coinvolto e travolto dagli avvenimenti al contrario di ciò che l’incipit sembra annunciarci, è perfetta per permettere al giovane lettore di entrare con leggerezza nel racconto e di goderselo tutto ma proprio tutto!

Un romanzo bellissimo che consiglierei ad occhi chiusi ed anzi lo faccio: non perdetevi Tess e la settimana più folle della mia vita!!

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