Tipi strani di Nicola Cinquetti

Edoardo gira nudo
con un libro come scudo
quando il sonno lo richiama
sceglie un libro per pigiama

Poesia, filastrocca, catalogo umano, persino un quasi abecedario, ecco cosa troverete in Tipi strani di Nicola Cinquetti con le illustrazioni di Chiara Di Vivona edito da Parapiglia!

Una poesia per ogni bambino c’è chi nelle tasche tiene tutto,

Chi vive nella cesta dei giocattoli, chi vive in un libro, chi dorme in una botte come Diogene ma forse senza il bisogno di cercare se stesso…

Per ognuno e ognuna di queste e questi bambine e bambini, se un po’ avete la fortuna di bazzicare luoghi in cui vive l’infanzia, vi verrà in mente qualcuno che conoscete, oppure ritroverete modi di essere dello stesso bambino in momenti diversi.

Come si fa a dire come e cosa è un bambino? Un tipo strano è un tipo normale, direbbe forse Basaglia, ogni poesia di Cinquetti dà ad ognuno ed ognuna diritto e dignità di essere senza allusioni adulte, senza impulsi pedagogici o didascalici, senza indicazioni di sorta. Sono poesie così, per chi ci si ritrova dentro e sappiamo tutti che insieme a Cesco nella cesta dei giochi ci si ritrovano migliaia di bambini, forse meno nella botte eppure ci sono anche quelli, di bambini…. Basta non volerli raccogliere o racchiudere in una definizione e siamo a posto. Ammettiamo ogni possibilità ed è fatta.

Tipi strani è una piccola raccolta di poesia nome per nome che inserirei quasi quasi in un ipotetica bibliografia-gioco di libri catalogo sui bambini da Che cos’è un bambino di Beatrice Alemagna, a Il Bimboleone di Clima e Agnello Modica, a Cosa fanno le bambine? e Cosa fanno i bambini? di Heidelbach. Un libro catalogo di possibilità dell’esistente però fatto in rima e quasi lettera per lettera, si potrebbe anche giocarci come abecedario coprendo le lettere mancanti o creando nuove poesie per nomi diversi della classe… quante cose si possono fare con un libro? Di più!

E quante con un libro di poesie?

Ancora di più, il patto però è sempre lo stesso, lasciatevi sorprendere e auguratevi di non incontrare mai il tipo di bambino normale, così simile al bambino di gesso di Rodari da far tremare le vene ai polsi, ma state tranquilli, non è così semplice incrociarlo… perchè?

Poi c’è quello più normale

senza niente di speciale

nè più calmo nè più vispo

io però non l’ho mai visto

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