E’ utile avere una paperella
E’ utile avere un bambino
Da che lato lo volete vedere questo leporello?
Giallo o azzurro?
Siete “dalla parte” del bambino o della paperella?
Io sono dalla parte dei lettori, insieme ad Isol, come sempre.
Ho trovato un bambino che mi ha raccolta.
Ho trovato una paperella e l’ho raccolta.
Come sempre la grande grandezza di Isol, perdonate il gioco di parole ma qui ci vuole proprio, sta in due elementi principali:
- l’assunzione ed il cambiamento di prospettiva e punto di vista
- l’ironia estrema con cui ogni cosa, anche la più apparentemente banale, viene elevata
Nel caso del leporello E’ utile avere una paperella il primo aspetto, quello del rovesciamento del punto di vista diventa anche fisicamente tangibile grazie al fatto che la struttura a fisarmonica permette una lettura di un fronte e di un altro, un andare ed un venire, che esprimono da un lato, quello giallo, il punto di vista del bambino, dall’altro, quello azzurro, quello della paperella.
Il gioco è semplice e complesso allo stesso tempo: è il bambino che si sollazza con la paparella o la paparella a utilizzare il bambino? Una paperella, forse non l’avete mai notato, o forse lo avete notato quando eravate molto piccoli e poi l’avete dimenticato, può persino essere utile per pulirsi le orecchie dopo il bagno!
O, se invece preferite essere la paperella, e questo forse non potete ricordarlo, un bambino può persino essere utile per darsi la cera al becco…. schifoso ma essenziale, un po’ di cerume può avere qualche funzione insperata e inaspettata da svolgere!
Un libro che è un gioco, un divertimento e, silenziosamente, come dice la Lepman, un potentissimo esercizio di allenamento del punto di vista. Quello che il bambino vede come buco da tappare, la paperella scopre come tana in cui riposare, e scusate se è poco!
E, quando l’acqua se ne va, la uso come tappo.
Finché non trovo il mio buchino per dormire.