Educare al pensiero ecologico

Care teste fiorite,

il libro dedicato al Friday For Future di oggi non è un libro per bambini o ragazzi, bensì un libro per adulti che si occupano di bambini e ragazzi!

Si intitola Educare al pensiero ecologico, l’autrice è Rosa Tiziana Bruno ed è edito nella collana I topi saggi di Topipittori.

Mi pare che in giro, nonostante il tanto nominare e parlare di necessità di un recupero del contatto con la natura in ottica di protezione del Pianeta ma anche della stessa umanità, di saggi che prendano di petto la questione, prendano una posizione, sperimentino una didattica e lo facciano con una buona cognizione di causa sia pratica che teorica, siano davvero pochi. E’ per questo che moltissimo mi ha interessato questo studio, derivato da anni di laboratori con le scuole, di Rosa Tiziana Bruno.

L’obiettivo dell’educazione ecologica è incoraggiare all’acquisizione di una ecosaggezza, ovvero l’intima consapevolezza dell’interconnessione che lega tutti gli esseri viventi e la volontà di tradurre in atteggiamenti concreti questa consapevolezza.

Ecco, l’idea dell’ecosaggezza che tutto tiene e tutti tiene è forse la cosa che più mi è piaciuta e più voglio trattenere di questo pensiero, una ecosaggezza che è anche pulizia e onestà mentale ed intellettuale che permette di lavorare con i bambini, i ragazzi, ma anche a livello di società civile, senza “materie”, rompendo i limiti tra le competenze. In questa visione, che francamente mi pare l’unica possibile e percorribile in un’ottica di salvezza, anche in senso letterale, futura, natura, scienza, letteratura, arte stanno insieme, si tengono e si implicano. Ed è esattamente questo che dovremmo riuscire a far passare e, mi viene da dire, prima che ai bambini – che non sono portati a calcificazioni tematiche prima dell’intervento educativo – agli adulti educatori e alle famiglie. Tutto si tiene e la letteratura non solo ci aiuta a raccontare, comprendere e conoscere i processi naturali, se siamo nel campo della divulgazione, ma con il suo solo ESSSERE Letteratura educa silenziosamente allo sviluppo di quel pensiero critico, di quella capacità di assumere punti di vista diversi che è propria dell’essere umani.

[…] trascorrere costantemente poco tempo all’aria aperta e a contatto con la natura causa una serie di disfunzioni fisiologiche e comportamentali [….] questo accade perché la separazione dalla natura mortifica un bisogno primario sensoriale e psicosomatico.

Tutto questo passa sotto il nome di Nature deficit Disorder ne avete mai sentito parlare? Fateci caso e i suoi sintomi li troverete in moltissimi bambini, per non parlare dei ragazzi, che incontreremo sulla nostra strada. Colpevole senz’altro l’uso delle tecnologie (NON la tecnologia bensì il suo uso non educato) ma anche una perdita di focus sui bisogno primari e di responsabilità a livello di educazione individuale e collettiva.

Interessante il percorso didattico strutturato dalla Bruno, alcuni aspetti legati all’analisi dei testi non mi hanno convinta a pieno ma il saggio regge ed è di buon interesse anche per trarne spunti pratici di lavoro didattico.

Vi segnalo il post della stessa autrice uscito sul blog della casa editrice Topipittori che potete leggere qui.

Proposito per l’oggi?

Tentarle tutte per diventare un pochino pochino più ecosaggia!

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