Investigators. Benvenuti a Mango e Sciallo

Mango e Sciallo sono sbarcati in Italia grazie a Tunué

Investigators è il primo libro di una serie con i due alligatori investigatori protagonisti scritto e disegnato da John Patrick Green, a brevissimo arriveranno gli altri titoli che credo siano già molto attesi dai lettori che hanno incontrato Mango e Sciallo in questi primi giorni.

All’apparenza, ed anche nella realtà, si tratta di un fumetto basato sul genere giallo con i detective pronti ad intervenire nei casi più strani e con i mezzi più incredibili ed improbabili. Ma ciò che mi pare renda questo fumetto davvero spassoso è soprattutto il gioco delle parole che deve aver anche ben impegnato la bravissima traduttrice Clementina Coppini. Il gioco ironico e talvolta al limite del nonsense o della “scemenza” pura, intesa nel senso più positivo del termine, fa della lettura della storia degli investigators anche una divertente esperienza linguistica. Giochi di parole si uniscono a giochi di senso e a intrecci narrativi incredibili – penso ad esempio alla mini storia nella storia, il capitolo 9, dell’elicottero marrano che fa diventare il neurochirurgo Testa un mutante elicottero pronto a trasformarsi in elicottero per Telesparagrosse in caso di notizie da documentare.

La caratterizzazione ironica dei personaggi tiene anche bene l’intero gioco narrativo che pare proprio trovare nell’ironia il suo dato stilistico più interessante e forse anche più innovativo… non so voi ma io non è che trovi così spesso libri ben fatti, divertenti ed ironici per bambini e giovani lettori. Invece l’educazione all’ironia, alla contraddizione, all’assurdo credo sia estremamente importante anche per un’abitudine, che la specie umana sta decisamente perdendo, allo scarto dalla norma, al pensiero divergente, persino all’autoironia ed alla messa in discussione delle logiche di massa.

Molto interessante e divertente anche il gioco metanarrativo che di tanto in tanto fa capolino nella narrazione per cui i personaggi sembrano sapere che sono in un libro, che il libro ha delle pagine e che sono disegnati… Insomma Investigators è un buon fumetto figlio del suo tempo immerso completamente nelle logiche postmoderne e ipercitazioniste.

Tutto in un fumetto per bambini?

Certo, perchè no?

Le storie passano silenziosamente e allenano il pensiero e più ci riescono in maniera subdola meglio sono fatti e, ebbene sì, i fumetti sono libri di letteratura a tutti gli effetti se sono ben fatti! Noto con un po’ di sorpresa che mi capita ancora di incontrare adulti che affermano amareggiati che il bambino/ragazzo in questione NON legge perché LEGGE solo fumetti.

Ora come vedete l’affermazione è di per sé contraddittoria. Un fumetto si legge come gli altri libri e se le strutture narrative, il ritmo, la costruzione dei personaggi reggono, si tratta di una buona lettura che magari poi potrà anche fare da ponte per altre letture, non migliori o più elevate perché non a fumetto, ma semplicemente altre perché la bibliodiversità è fondamentale, non certo perché il fumetto sia di per sé un “genere” minore. Tanto più che non si tratta proprio di un genere bensì di una tipologia narrativa nel quale, come accade per l’albo illustrato, per la narrativa ecc., possiamo trovare tutti i generi letterari possibili ed anche il cosiddetto lavoro d’autore.

Piuttosto sarà il caso di domandarci cosa piace di questo linguaggio letterario ai giovani lettori, perché a volte sembrano prediligerlo rispetto ad altri… ma di questo spero avremo modo di ragionare presto!

Io qui vi lascio invitandovi molto a divertirvi con Mango e Sciallo di cui aspettiamo con ansia i nuovi libri che speriamo siano all’altezza del primo, e ricordandovi che ogni ultimo martedì del mese esce la rubrica noccioline dedicata al fumetto a cura di Benedetta Morandini.

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