Poka e Mine di Kitty Crowther

Era ora, diciamo la verità, stava diventando praticamente uno scandalo nazionale che in Italia i bambini e le bambine fossero private dei libri, della compagnia, delle letture di Poka e Mine!

Bene, finalmente questo scempio pare inizi a ridursi perché Topipittori, che ha pubblicato anche quasi tutti gli altri (sempre troppo pochi ancora) libri di Kitty Crowther in Italia con la traduzione di Chandra Livia Candiani, ha appena tirato fuori dal cappello della casa editrice due degli 8 libri della serie: Poka e Mine Il calcio e Poka e Mine Le nuove ali.

Poke e Mine sono due… insetti – credo questa sia l’unica cosa certa della loro identità – protagonisti dell’intera serie, uno grande uno piccolo, legati da una relazione indefinita, si chiamano sempre per nome, quando non con nomignoli affettuosi, ma non sappiamo se si tratti di padre/madre-figlia o fratello e sorella o amici. Non si sa perché probabilmente la cosa non ha alcuna importanza né ai fini narrativi né per il lettore. Le storie, il loro costruirsi in maniera da un lato mimetica della quotidianità di ogni piccolo lettore, dall’altro fortemente metaforica, sono perfettamente leggibili e intellegibili senza bisogno di esplicitare nulla rispetto alla relazione. Che il lettore immagini ciò che vuole e preferisce, Poka e Mine ci staranno sempre bene dentro, perfettamente a loro agio.

Ogni libro della serie affronta una situazione – ecco, non userei per questi libri la parola “tema” che legata ai libri spesso fa venire brutti pensieri -; i primi due libri arrivati raccontano del giorno in cui Mine si rompe un’ala ed in attesa di riaverla aggiustata dal dottore sceglie delle magnifiche ali da farfalla praticamente inutilizzabili; e di quando Mine decide di giocare a calcio, e poi a danza.

Si tratta, evidentemente, di narrazioni semplici, quotidiane, che mettono in scena qualcosa che può accadere ad ogni bambina e bambino, in questo senso le definirei narrazioni mimetiche e non fantastiche. Eppure, lo sappiamo, tutto dipenda da COME si racconta, non da cosa.

Poka e Mine sono personaggi, e libri, esemplari di come la narrazione per i più piccoli, perché stiamo parlando di libri per i piccoli, con una semplicità disarmante – e solo un grade autore sa quanto sia complicato fare cose semplice – possa affrontare le cose più semplici senza uno sguardo stereotipato, senza un intento nemmeno lontanamente didatticistico, insomma, come dico io, senza puzza da adulti.

Poka e Mine sono tutti per e con i bambini e le bambine, senza edulcorazioni, senza definizioni di genere, senza banalizzazioni e banalità.

E se vi state domandando come si faccia a narrare in maniera semplice e non banale, Poka e Mine ve lo mostreranno, they show don’t tell!

P. S. Per approfondire il lavoro straordinario di Kitty Crowther buttate l’occhio all’Obló di Hamelin a lei dedicato!

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