Scala antincendio
Vi piacciono i gialli?
O meglio, riformulo la domanda, avete, in casa o in classe, giovani teste fiorenti a cui piacciono i gialli?
In questo caso il libro di oggi fa decisamente per loro!
Si intitola Scala antincendio, titolo originale The boy cried murder, Cornell Woolrich lo scrisse nel 1947 ed oggi esce in una bella edizione nella collana Pulci nell’orecchio di Orecchio acerbo con la traduzione di Mauro Boncompagni e le illustrazioni di Fabian Negrin.
Si tratta di un racconto tra il giallo e il noir ambientato in uno di quei palazzi da film americani con le mega scale antincendio fuori dalle finestre, che danno verso i cortili interni. Sembra di stare in una atmosfera alla Hitchcock. Il protagonista è un ragazzo di 12 anni con la passione per le storie inventate, per quelle che gli adulti chiamano bugie.
Il ragazzo aveva dodici anni e si chiamava Buddy. Il suo vero nome non era quello, però. Il suo vero nome era Charlie, ma tutti lo chiamavano Buddy.
Era piccolo per la sua età, e il mondo in cui viveva era piccolo anch’esso. O, piuttosto, uno solo dei suoi mondi lo era, perché lui conduceva due vite contemporaneamente.
Buddy una sera si trova sua malgrado ad assistere, mentre dorme sdraiato sul pianerottolo della scala antincendio all’ultimo piano del suo palazzo alla ricerca di un filo d’aria se non fresca almeno in movimento, ad un omicidio. E, non solo viene scoperto dagli assassini, ovvero i suoi vicini di casa del piano di sopra, ma quando prova a raccontare tutto prima ai genitori e poi, scappando di casa, alla polizia, nessuno si fa nemmeno lontanamente sfiorare dall’idea che il ragazzino stia dicendo la verità. Anzi, come spesso accade a bambini e ragazzi, a dire la verità e a voler stare dalla loro parte, Buddy viene punito per aver detto la verità, ovvero viene punito perché il padre pensa stia dicendo una delle sue assurde bugie e poiché il figlio si ostina a non ritrattare e confessare di essersi inventato tutto, lo chiude a chiave in una stanza… Non vi racconto né come prosegue il racconto né come si risolve, vi rassicurerò solo dicendo che Buddy si salva per un pelo grazie ad un detective molto ma molto attento ai dettagli.
Non sono moltissimi i bei gialli, con una buona suspense, un ritmo narrativo sostenuto e la noncuranza per la affettata delicatezza verso il giovane lettore, Scala antincendio lo è. Sarà perché l’autore è un maestro del genere giallo-noir, sarà perché probabilmente il racconto non venne scritto per un pubblico di giovani lettori, sarà perchè semplicemente ( si fa per dire) è scritto con grande maestria, Scala antincendio è proprio un bel racconto che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo. Un esempio magistrale di genere giallo che riporta la collana delle Pulci all’orecchio ad altezza di lettore reale.
Pulci nell’orecchio è infatti una collana di cura grafica estrema, firmata da Fabian Negrin – con la particolarissima caratteristica di avere solo l’illustrazione di copertina e il titolo nel retro – che da qualche anno sta proponendo racconti molto particolari, molto belli ma che, ad eccezione di qualche titolo, difficilmente credo siano riusciti ad incrociare il lettore reale. Questa Scala antincendio invece sembra fare proprio centro e non posso che augurarmi che giri di mano in mano, anzi di orecchio in orecchio, tra i lettori e le lettrici in cerca di qualche brivido giallo.