A bocca aperta
Così si chiama, “A bocca aperta”, la nuova collana per i piccolissimi proposta da Camelozampa e in questi giorni in uscita in libreria. La collana è a cura della professoressa Bleza Picherle e Luca Ganzerla dell’Università di Verona. Si tratta di Al lavoro, Mi vesto, Mi diverto e Amici.
I primi 4 titoli sono 4 gioiellini di Helen Oxembury, 4 piccoli cartonati senza parole dedicati alla fatica e gioia quotidiana del vivere, fanno idealmente il paio, o anzi l’anticipazione ai cartonati firmati dalla stessa autrice ma con qualche parola pertinente tradotta da Chiara Carminati ed edita da Mondadori.
Qui siamo un pochino prima, siamo nell’afasia del testo che non vuol naturalmente dire afasia del bambino ma anzi l’assenza di testo può richiamare l’azione di indicare e nominare fondamentale per i piccolissimi. La pagina di sinistra ha rappresentato solo un oggetto, la parte di destra della stessa doppia pagina, rappresenta quell’oggetto usato ed animato dal bambino protagonista.

Un’operazione che può persino sembrare banale nella sua perfetta semplicità eppure, come sappiamo, la semplicità estrema è frutto di una limatura, di un lavoro di correzione per sottrazione estremo e di una estrema pulizia formale. In questa semplicità e perfezione estrema sia del segno che della scelta e selezione degli oggetti e delle azioni fatte dal bambino o bambina, non lo sappiamo, protagonista, ci sono i due elementi essenziali che fanno la differenza sempre tra un buono e brutto libro, ed ancor di più in questa fascia per piccolissimi:
- la differenza tra mimetismo e didatticismo: questi libri riproducono e accompagnano il piccolissimo lettore nelle sue azioni quotidiane ma non mirano ad insegnare un bel niente
- la differenza tra semplicità e stereotipia. Nessuna di queste azioni, sia essa consecutiva o a catalogo, è messa in scena in maniera stereotipata o induce una visione pregiudiziale dell’infanzia ad iniziare dalla definizione di genere.

Il mio preferito dei 4 titoli è forse Al lavoro in cui situazioni quotidiane semplicissime vengono riconosciute per il giovane lettore nella loro complessità. Per un bambino che si affaccia alla vita tutto è gioia e scoperta, va bene, questa è la visione bucolica ed edulcorata che tendiamo ad avere dell’infanzia, ma tutto è anche fatica, paura, scoperta e che questa fatica venga riconosciuta e celebrata mi è parso bellissimo. Il labor, vero e proprio, ad ognuno il proprio, anche i piccoli cuccioli di uomo hanno un lavoro ed è decisamente impegnativo, sarà pur ora che glielo riconosciamo!
Benvenuti a questi 4 piccoli librini che vedremo meglio insieme il 16 all’incontro di aggiornamento editoriale e che speriamo trovino il suo posto in tantissimi nidi e case.
