L’erbaccia di Quentin Blake
Benvenute e benvenuti nel post del fridayforfuture di oggi che direi proprio “festeggiamo” con un libro fresco e odoroso di stampa, uscito ieri nelle librerie giusto in tempo per il venerdì dalla parte della Terra.
Benvenute e benvenuti ne L’erbaccia di Quentin Blake edito da Camelozampa con la traduzione di Sara Saorin!
La storia è presto detta, la famiglia Dolciprati, che molto è imparentata è stata quasi inghiottita da una super mega crepa creatasi nella terra. E’ stata sprofondata tutta insieme, gabbia del merlo indiano Octavia compresa. E meno male che c’è il merlo altrimenti la famiglia Dolciprati sarebbe ancora lì a domandarsi come fare ad emergere dal buco in cui si è cacciata (in quale modo non lo sappiamo).
Esiliati per esiliati non ha senso tenere un uccello in gabbia ed ecco che Octavia libera parte e torna… non con un ramoscello d’ulivo bensì con un seme. Un seme che cresce alla velocità del fagiolo magico e che è una vera e propria erbaccia, di quelle a cui nessuno presta attenzione o credito ma a cui tutta la famiglia Dolciprati dovrà la vita.
L’erbaccia fa da scala per risalire sulla terra, ma al tempo stesso fa da sfamatrice per la famiglia che sale affamata, e poi fa da materasso raccoglitore quando la mamma perde la presa e cade… insomma la famiglia Dolciprati sarebbe morta e stramorta per svariati motivi e in vari modi se Octavia e la erbaccia a crescita super rapida non fossero intervenute.
Forse è vero che ci sono piante che valgono di più, per vari motivi, e piante che valgono di meno, tutte però, portano la vita e tutte possono salvare gli esseri umani che sono tanto intelligenti ma più che usare ciò che la natura produce o ricreare artificialmente ciò che la natura produce non sanno fare!
Come spesso accade nelle narrazioni di Blake la famiglia umana non fa proprio una splendida figura, una volta tanto non emergono in tal senso nemmeno i bambini, la soluzione viene interamente risolta dal merlo Octavia e dall’erbaccia. Non c’è tuttavia nemmeno mai un elemento di condanna della famiglia Dolciprati o di disapprovazione e tanto meno di comportamento sbagliato da parte di questi umani che sembrano quasi inermi. Non sono personaggi attivi ma agiscono secondo i consigli di Octavia che parla sempre ma tace al momento giusto.
Cosa ci stai dicendo carissimo Quentin Blake?
Che basterebbe dare ascolto a animali e piante per lasciarci salvare?
Che la salvezza e la ragione non vengono necessariamente dal raziocinio umano?
Comunque sia grazie per questo ennesimo libro che lascia crepe in cui lasciare che il lettore risalga facendo il proprio personale percorso di salvezza.
Il libro è dedicato a Greenpeace e ai suoi sostenitori!