SOCIALizzare la lettura

Come possono i nostri ragazzi innamorarsi della lettura?

Fino a quando rimarrà solo un dovere questa pratica sarà sempre invisa e mal sopportata.

Ecco che la scuola rischia di allontanare i giovani da questa meravigliosa esperienza. Leggere poi, come ci ricorda Proust nel mirabile libello Il piacere della lettura, “è una comunicazione nel cuore della solitudine”. 

E proprio questo rappresenta un ostacolo perché sappiamo bene che gli adolescenti “vivono nel gruppo”. Con gli amici condividono tutto: musica, linguaggio, abbigliamento, gusti alimentari, la vita insomma.

E la lettura? Se leggere significa stare seduti dietro un banco o, al tempo del Covid, soli nella propria camera, è chiaro che si rischia di andare incontro ad una dura sconfitta. La scuola si trova quindi in grossa difficoltà: come rendere una pratica individuale un’esperienza collettiva? Nell’era della comunicazione, dove tutto è condiviso o da condividere, tocca a noi insegnati rimboccarci le maniche e inventare nuove strategie che possano prevedere strumenti a loro familiari. I social possono diventare nostri alleati, occorre solo saperli usare. È da più di un anno che purtroppo nella mia regione i ragazzi non vanno più a scuola in presenza e questo mi ha portato ad immaginare altre modalità di approccio.

Ho pensato così di creare una biblioteca vivente, sempre fruibile, i cui libri vengono raccontati dai ragazzi in un breve filmato realizzato e postato da loro in un ambiente protetto e sicuro. I lavori li trovate anche su Instagram nel profilo di Batti il muro.

A  proposito di adolescenza vi propongo il Lavoro di Lavinia. Il libro è uno dei più gettonati fra i miei ragazzi: Viaggia verso, poesie nelle tasche dei jeans di Chiara Carminati illustrato da Pia Valentisi e edito da Bompiani. Buona lettura, scusate…buon ascolto!

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