Tutti quanti contano

Da 1 a 7 miliardi e rotti che siamo sulla Terra è assai difficile pensare e rendersi davvero conto, senza retorica, che ognuno conta, ogni singolo e la somma dei singoli tutto insieme.

Benvenuti in Tutti quanti contano di Kristin Roskifte edizioni Emme!

Un albo illustrato strano in cui prendono il sopravvento i numeri che ampliano a dismisura un’idea di catalogo umano che conduce la narrazione.

In principio c’è lo 0, una tavola senza colori in cui si intravede un cerbiatto, certo lui c’è e non è 0 ma ciò che non c’è è l’umanità che prende il sopravvento dalla seconda pagina, con il singolo: l’unità minima di misura.

Da uno a 1 a 30 ogni pagina aggiunge un personaggio, moltissimi ritornano e se volete si può giocare a ritrovarli nelle pagine e vedere come è evoluta, se è evoluta, la loro vita tra le pagine.

Poi dal 30 iniziano a scappare i numeri, il conto si fa sempre più vertiginoso, le pagine sempre più affollate e colorate, solo le persone sono colorate, il resto rimane disegnato in azzurro. Le tavole diventano sempre più clautrofobiche fino a 1000 il numero delle persone raccolte nella pagina che quasi non respira più e il lettore arriva col fiato alla gola per poi ridiscendere, apparentemente, in una tavola nera in cui al numero di 7 miliardi e mezzo di abitanti del Pianeta non corrisponde una quantità mostruosa di persone nella pagina ma il nero e il vuoto dello spazio da cui si vedete la Terra da lontano.

La crescita dei numeri ci fa percepire la crescita dell’ingombro, in ogni senso, di ogni singola persona umana nelle pagine e dalle pagine alla realtà forse un passo lo si può provare a fare: chi conto nelle pagine e seguo tra le pagine con questa escalation rapidissima, è anche chi posso contare per la strada, in casa, chi non vedo ma posso sapere che esiste e che anche lui può contare chi vede per la strada, chi ha in casa, chi non vede ma sa che esiste in qualche luogo…

Il gioco può continuare all’infinito, anzi no, all’infinito no ma fino a 7 miliardi e mezzo di persone sì e devo dire che il gioco di senso con il verbo contare che è il contare i numeri ma è anche il contare per ciò che si fa e si è all’interno di uno spazio tempo, regge e funziona.

Un albo che può spaziare dove volete, dalla matematica, alla letteratura, alla famigerata educazione civica che non si chiama più così, e che dovunque arrivi sa di poter contare, di valere qualcosa, in termini numerici ma anche assoluti.

Un libro conta, tutti quanti i libri contano, uno di quelli è questo libro che ho in mano oggi per voi.

Sette miliardi e mezzo di persone sullo stesso pianeta.

Ognuno di loro ha la propria storia.

Tutti quanti contano. Uno di loro sei tu!

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