Else-Marie e i suoi sette piccoli papà

Nome e cognome: Else-Marie e i suoi sette piccoli papà

Nome del genitore: Pija Lindenbaum

Casa editrice: Il barbagianni

Traduttore: Luca Buldini

Luogo di Nascita: Svezia

Anno di nascita: 1990

Non so quanti papà ci siano a casa vostra ma credo che, in linea di massima senza voler cedere a stereotipie si vada dallo 0 all’1, tendenzialmente.

A casa di Else-Marie invece i papà sono ben 7… tutti molto piccoli, tutti molto ma molto simili tra loro ma ognuno con una caratteristica caratteriale o fisica che permette alla figlia di riconoscerli, anche se, per sua stessa ammissione, non riesce sempre a distinguerli.

Avere sette papà non è cosa strana solo per noi ma anche per Else-Marie che infatti è terrorizzata all’idea che, per una rarissima coincidenza e necessità, per un giorno saranno i papà ad andarla a prenderla a scuola e non la mamma, che è una donna fortunatamente “normale” di dimensioni ed anche di mansioni. Fatto salvo che deve essere davvero speciale per aver scelto di caricarsi non 1 ma ben 7 uomini!

Scoprirete come va l’uscita di scuola di Else-Marie leggendo questo bellissimo, ma fermiamoci un attimo sul libro di per sé, la sua costruzione e le illustrazioni. L’orginalità della trama non è, solitamente, un valore assoluto in letteratura, lo è di più, ad esempio, l’intreccio e tutti gli altri elementi narrativi ma di trame simili se ne vedono tante con risultati qualitativi molto vari. In Else-Marie e i suoi sette piccoli papà invece, come raramente accade, l’originalità della trama, insieme naturalmente ad una sua evoluzione letterariamente perfetta, è davvero un valore.

E lo è non solo nella straordinarietà di questa presenza familiare di 7 piccoli papà, quanto soprattutto in quello stridore ironico e perfettamente oleato che questa condizione unica produce con una quotidianità assolutamente normale in cui accadono le cose che accadono nelle case di tutti noi. A contribuire fortemente all’effetto ironico ma anche straniante e divertente di questa composizione di routine banale e straordinarietà del menage familiare arrivano le illustrazioni che davvero ci portano letteralmente nella camera da letto, nella vasca da bagno, della famiglia di Else-Marie, là dove si consuma la vita familiare più privata ed affettivamente intensa ed anche routinaria in cui la presenza dei 7 piccoli uomini fa davvero ridere.

I 7 giocano con la loro stessa statura approfittando per fare i bambini, come un po’ tutti i papà anche di dimensioni normali sanno fare, per infilarsi dappertutto, un po’ come i gatti, per abbassare il punto di vista (io ho trovato esilaranti le 2 foto di famiglia delle vacanze in cui evidentemente è uno dei papà a scattare la foto tagliando qualche testa o prediligendo la posizione (degli altri) sdraiata per poter riuscire a inquadrarli tutti.

Non oso immaginare le domande dei bambini davanti a questa storia. Ci sarà da scompisciarsi dalle risate, immaginate, una volta superata la questione della comprensione di ciò che sta accadendo nella trama, che richiede un pelo di digestione data l’eccezionalità, le prime 2-3- pagine basteranno per questo, inizieranno a porsi magari domande su come sia stata concepita Else-Marie e su tanti altri aspetti di questa storia e delle sue illustrazioni.

Se devo dirvela tutta la prima cosa che ho pensato di questo albo molto ma molto bello la cui origine nordica è palese, è che si trattasse di una storia molto rodariana o almeno che a Rodari sarebbe piaciuta molto da diversi punti di vista. Questi papà sempre in giro per lavoro li ho immaginati come quel papà commesso viaggiatore che ogni sera chiama la sua bambina per raccontarle una favola al telefono, e allo stesso tempo questi papà che si moltiplicano come se ci fosse uno sdoppiamento anzi un settimamento (se la parola esistesse) di un’unica, giocosa, anche immatura, però al momento giusto presente e quasi capace di assolvere al proprio ruolo della personalità della figura paterna.

L’assurdo irrompe nel quotidiano e non lo fa per scompisciare ma per radicarsi nella normalità ed è qui che arriva l’ironia a sostenere il piacere della lettura, della narrazione.

Fose potremmo anche giocare a cercare l’assurdo nelle nostre piccole quotidianità in cui ci sono forse genitori di dimensioni normali ma chi lo ha detto che dentro non ci siano nascosti 7 se non di più piccole mamme e papà?

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