Murdo il libro dei sogni impossibili

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Ho sempre sognato di incontrare un libro come questo. Lui è Murdo il libro dei sogni impossibili di Alex Cousseau e Éva Offredo, edito da Ippocampo.

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Ho sempre sognato che i personaggi di carta facesse sentire la loro voce. No, non la voce della loro storia o dei loro pensieri nella costruzione di una storia di cui sono protagonisti. Proprio la loro voce, il loro pensiero, in autonomia e quasi all’insaputa dell’autore che viene preso in contropiede dalla sua stessa creatura che prende il sopravvento.

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Ho sempre sognato che qualcuno potesse pensare alla poesia come ad un maglione ma soprattutto che qualcuno poetesse pensare ad un maglione non solo come a quel qualcosa che ti scalda ed abbraccia, ma anche come quel calcola che ti punge e infastidisce fino a volertelo strappare di dosso.

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Ho sempre sognato che il libro fosse anche un museo, non di quelli polverosi a cui siamo abituati, distanti dalla vita quanto qual piacere e persino dalla conoscenza, ma di quelli in cui metti le cose preziose, quelle che parlano di ciascuno e ad ognuno. Murdo è anche questo, un museo di sogni, un museo di pensieri, un mero di identità perché non penserete mica che l’identità sia una sola, vero? Freud e Pirandello son lì pronti a rovesciarsi nella tomba!

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Un personaggio che sa dire qualcosa di se stesso, sin dall’analisi delle lettere del proprio nome. Un libro che racconta di se stesso, sin nella forma e delle parole, nella larghezza degli spazi e nella calligrafia significante delle righe. Ecco cosa ho sempre sognato, un libro che è il trionfo della letteratura postmoderna che ieri ho scoperto qualcuno chiama ipermoderna!

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Questo è un sogno collettivo e condivisibile con molta parte del corpo docente: avere un gioiellino di pura letteratura che può prestarsi, senza stereotipia, senza banalizzazione, senza semplificazione, ad un’indagine profonda del sé e della scrittura o, meglio ancora, del sé attraverso la scrittura.

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Murdo fa sogni impossibili, ben 59 da leggere e rileggere e sorridere. Io invece ho sempre sognato di fare sogni possibili, leggere Murdo è un sogno possibile. Un piccolo gigante Yeti di carta che rivendica se stesso e il proprio diritto di esistenza ed al sogno contro il pregiudizio non solo dell’essere grande e cattivo, come qualcuno l’ha pensato e fatto crescere nel pensiero collettivo; ma di essere finto perché di carta…

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E qui arriva il mio ultimo sogno, per questo post, per questo libro di oggi: il sogno che i personaggi di carta siano reali nell’immaginario dei lettori. Che le storie siano vere e che ognuno sia fatto delle storie che legge e che vive.

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E quello di prima non era davvero l’ultimo mio sogno per oggi, scherzetto!

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Ho sempre sognato che i bei libri che ho la fortuna di incontrare ed anche quelli bellissimi che non ho ancora avuto la fortuna di incontrare arrivino al maggior numero di giovani e piccoli lettori possibili. Che Murdo sia con voi, ovunque siate!

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