Ogni goccia balla il tango

Quanta poesia leggiamo ai bambini?

Quanta poesia leggiamo in generale??

Poca, pochissima, diciamo più vicina al nulla, a sentire la maggior parte di voi e di tutti coloro verso cui tendo l’orecchio, persino il corso sulla poesia Tra suono e senso è stato acquistato, così mi scrivono, per aiutarsi a non odiare più la poesia….

Retaggi scolastici, tutti, comunque, ma proviamo piano piano a risalire il crinale!!

Ogni goccia balla il tango. Rime per Chiara e altri pulcini di Pierluigi Cappello con le illustrazioni di Pia Valentinis, edito da Rizzoli, può senz’altro aiutarci ed entrare in questo mondo di parole che suona artificioso, ed artificiale è, ma non come siamo stati abituati a pensarlo…

Un contributo bellissimo di Carlo Marconi su questo libro era uscito il giorno in cui Cappello morì e vi invito a rileggerlo qui.

Certo, pare che le parole, in una poesia, siano manipolate, spinte, fatte saltare per aria come in un gioco, ma non devo dirti io, Chiara, tesoro, che c’è gusto quando si gioca perché ci sono tutte le fantasie, le paure, i rischi, della vita. La differenza è che lì, nel gioco, sono molto più intensi, e per fortuna (o sfortuna?) si può tornare indietro.

Ho trovato questa passaggio conclusivo dello scritto che segue la raccolta di poesie illuminante.

Cappello dedica, e lo fa sin dal titolo, questa raccolta alla sua nipotina Chiara e con lei, per lei, in chiusura esplicita il senso del lavoro poetico che di fatto è il medesimo del lavoro letterario in generale, ovvero quello di riprodurre, testare, giocare e portare anche alle estreme conseguenze, ciò che c’è nella vita e nella lingua “reali” stando al sicuro nel gioco letterario e linguistico.

Perfetto, è esattamente questo che fa la letteratura, e la poesia in essa.

Ma veniamo a questa raccolta che comprende 33 componimenti che attraversano le stagioni e che sembrano tutti appartenere ad un unico mondo… siamo in una specie di limbo, di continuo passaggio, non solo stagionale e meteorologico, ma emotivo e di situazione. Il colore di questa raccolta è secondo è racchiuso nelle sfumature tra l’azzurro, il verde e il grigio. Le sfumature, della pioggia, della natura, della noia, che apre la raccolta…

Quello che viene messo in poesia è un paesaggio esteriore cui corrisponde un paesaggio interiore, animali che sbucano fuori, gocce di pioggia che influenzano nel bene e nel male la giornata del bambino ideale protagonista dell’intera raccolta, ovvero Chiara e gli altri pulcini del titolo. Pulcini, anche loro animali che con l’acqua hanno a che fare così come molte delle poesie della raccolta.

Se la poesia ha di bello e straordinario la possibilità di essere letta, estrapolata, singolarmente, in tempi dilatati, andando e venendo senza ordine, è però altrettanto vero che quando una raccolta poetica viene composta c’è un senso ben preciso dato all’ordine ed al luogo che ogni poesia occupa all’interno del libro.

Questa raccolta si apre con La noia che parte da un giorno di pioggia, la seconda poesia è La pioggia e si chiude con Pioggerella avrà un senso tutto questo?

Certamente che ce l’ha, e sta nel gioco di suoni, molto legati all’acqua, al tenore delle parole, tutte che fluttuano nel passaggio dal reale al fantastico come esplicita la prima poesia che potete ascoltare in chiusura del post.

Tra una pioggia e l’altra, anzi tra una goccia di pioggia e l’altra, gli animali del mondo quotidiano, il ragno, la coccinella, il gatto, il merlo, la libellula, il passerotto, il pulcino, la rondine, la farfalla ed altri che ci testimoniano che quelle che abbiamo tra le mani sono poesie per ogni giorno, poesie che danno parola alle piccole, direi minute non minime, esperienze di osservazione quotidiana. Il mondo che circonda il piccolo lettore nel passaggio delle stagioni e nel passaggio dell’umore.

La poesia che dà il titolo alla raccolta è La pioggia, la seconda

Questa pioggia è da ascoltare,

è il concerto delle gocce:

fatto in battere o in levare

suona note dolci e chiocce.

Fruscian gocce sopra il prato,

tamburellano le foglie

ridondò tutte sul selciato

piange il vetro che le accoglie.

Sembra quasi dire il cielo

sono triste e allora piango,

ma in compenso, in parallelo,

ogni goccia balla il tango,

molte scendo le grondaie

tristi alcune, alcune gaie.

Tutte le poesie sono accompagnate da un’illustrazione di Pia Valentinis che con la sua solita delicatezza, qui ancora di più in punta di piedi, trova il nucleo visivo e tematico ed anche sonoro della poesia e lo rappresenta. Adoro quando Pia lavora sulla poesia perché lo fa con una levità ma allo stesso tempo con una necessità davvero rara.

Ascolta la prima poesia

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