Siamo noi la storia
Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.
“Siamo noi la storia”
Età: dai 7 anni
Pagine: 94
Formato: 30.5 x 30.5
Anno: 2015
Editore: Babalibri
Autore: Yvan Pommaux, Christophe Ylla-Somers
Illustratore: Yvan Pommaux
Oggi in cartella un albo grande, quadrato, denso, bello!
L’ultimo libro in cartella dell’anno! Per questo anno scolastico intendo!
Siamo ormai agli sgoccioli di un anno particolare. Vi starete chiedendo come è possibile leggere questo libro il penultimo giorno di scuola?!? E infatti non lo leggerò tutto oggi. Non avrebbe senso.
Questo è l’ultimo post, prima delle vacanze estive e ho deciso di concluderlo con lo stesso libro che ho usato per la prima lezione di storia e che ho letto ai miei alunni di classe terza, a tratti, durante l’intero anno.

Ebbene sì…
…prima di fissare date ed eventi sentivo il bisogno di far capire ai miei alunni perché la storia fosse tanto importante. Perché abbia senso studiarla. Perché il capire quanto è avvenuto prima determina quanto avverrà dopo. E soprattutto mi piaceva trasmettere l’idea che anche noi facciamo parte della storia, un piccolo tratto, ma ci siamo, siamo anche noi storia. Siamo parte di quella piccola storia a cui fa riferimento Manzoni. Non la “grande storia”, quella con la “S” maiuscola, fatta di imprese eroiche, ma la “piccola storia”, intrisa di quotidianità.
Siamo noi la storia
Già dalla copertina ritroviamo tutti i generi Homo in ogni possibile declinazione: genere, età, ceto sociale di appartenenza. Una linea del tempo infinita collocata tra le pagine di un libro che finisce, ma che è potenzialmente infinito.

Apro il libro e inizio a leggere…
Noi non conosciamo la nostra Storia dagli inizi, e non ne conosceremo la fine.
Essa si svolge su un pianeta trascinato insieme ad altri in un universo senza limiti.
La scienza ci insegna che il mondo esiste da miliardi di anni e che ha subito sconvolgimenti climatici, in cui l’alternarsi di caldo e freddo ha creato del vapore…
Questo vapore è precipitato sotto forma di acqua entro cavità immense, i nostri futuri oceani.
Temporali carichi di elettricità rumoreggiavano nel cielo.
I raggi del sole e i fulmini provocarono nell’acqua delle reazioni chimiche che favorirono, più di tre miliardi di anni fa, la comparsa della vita, sottoforma di organismi primitivi, minuscoli.

Questa introduzione l’abbiamo trascritta sul quaderno. Perché le cose importanti è bene fissarle e la scrittura aiuta in questo processo. Subito dopo abbiamo realizzato un disegno simile al libro attraverso l’utilizzo di scaglie di graffite, perché le immagini appartengono ad un canale conoscitivo che, evocandole, aiuta a rafforzarne il ricordo dei contenuti.

Una lettura lunga un anno intero
Durante l’anno ho ripreso in più momenti la lettura del libro. Questo, a mio avviso, è un albo illustrato che va gustato a piccole dosi. Io l’ho proposto per introdurre o concludere i vari argomenti, ma ovviamente non lo abbiamo concluso.

Commenti a caldo…
“Anch’io a casa ho questo libro…”
”Chiara, ma quindi noi deriviamo dall’evoluzione scientifica o siamo stati creati da Dio?”
“Beh… anche il Big Bang non è detto sia stato proprio così… è un’ipotesi…”
“Maestra, anch’io a casa ho un libro che parla dell’evoluzione dell’uomo, potrei portarlo?”
“Chiara, indovina qual è la mia materia preferita? Storia! Lo sapevi?”
“Ti ricordi quando in prima la mamma di L. è venuta in classe a raccontarci del suo lavoro? Perché lei fa proprio la storica!”
“È vero, era stato molto interessante!”
“Chiara, io a casa ho dei fossili posso portarli per mostrarli alla classe?”
“Che bei disegni che ha questo libro, dopo posso guardarli da vicino?”
“Guarda sono nudi… ah.. ah”
“Maestra, cosa sono i monili?”
“Sai che io al parco ho provato a scheggiare una pietra come i primitivi? È un po’ difficile…”
“Perché ci vuole la pietra giusta… la selce…”
“È stato bellissimo fare le pitture rupestri… Sai perché? Perché gli uomini primitivi non disegnavano tanto bene e così riesco anch’io a disegnare come loro!”
“Io ho disegnato un rinoceronte lanoso”
“Ma i Romani quando li studieremo? E gli Egizi… vengono prima vero?”
“Ma noi siamo davvero dei Sapiens Sapiens?”
La storia siamo noi
A tratti abbiamo integrato le nostre lezioni di storia con degli approfondimenti liberi. Non assegnavo vere e proprie “ricerche”, ma ho dato la possibilità di raccontare o leggere qualche informazione in più riguardo gli argomenti trattati a chi si fosse proposto. Ogni volta che trattavamo un nuovo ominide c’era chi leggeva la carta di identità dal suo libro. Qualcun altro ha cominciato a giocare agli uomini primitivi al parco, qualcun altro a fare lo storico e cercare reperti archeologici. Qualcuno ha narrato un esperimento per conoscere il peso del cervello in base alle dimensioni del cranio. L’amore per la scoperta, l’interesse, la motivazione ad apprendere sono alla base della conoscenza: la fondano e la nutrono.
È stato bello vedere come abbiano ritrovato poi nel libro di testo quanto letto nel libro “Siamo noi la storia” e come questa ricerca di informazioni da fonti diverse li abbia spronati nella ricerca autonoma.

Dalla teoria…
Un’altra attività a tema svolta è stata la creazione di un “lapbook”: una cartelletta, un “ipertesto cartaceo” costruito dai bambini stessi su un determinato argomento (in questo caso “L’Evoluzione dell’Uomo” prendendo spunto dal libro “Il mio primo lapbook” Ed. Erickson). Questa attività ci ha aiutati nello studio per due ragioni: innanzitutto i bambini amano costruire, ritagliare, creare con le proprie mani; in secondo luogo la gradualità di tale proposta ha permesso di fissare e sintetizzare alcuni contenuti (periodo, nome, provenienza, alimentazione, caratteristiche). Agevolando e incontrando assensi rispetto ai vari stili di apprendimento. Un unico inconveniente: per tutto ci vuole tempo per cui bisogna scegliere a cosa dare priorità. Confido nella “scuola del fare” di Dewey e nel potere dell’esperienza e del gruppo come chiavi di volta che trasformano la conoscenza in abilità e viceversa… insomma, che le competenze ne escano vittoriose anche non seguendo pedissequamente il “programma”.



…alla pratica
A seguire la proposta di simulare l’effetto di una pittura rupestre con la tecnica della doppia cera su foglio da scalfire.





Dopo tutto questo ragionare sulla storia…
…viene naturale ripensare all’impatto che la pandemia del Covid ha avuto sulla nostra storia.
Il suo avvento ha inevitabilmente influenzato la storia, piccola e grande. Ha avuto un impatto notevole sulle scelte politiche e ha cambiato il modo di fare assistenza. Ha diffuso la pratica della didattica a distanza e ha influito sulle nostre relazioni sociali.
Qualsiasi difficoltà e qualsiasi cambiamento ha senso e significato nella misura in cui vengono accettati, interiorizzati e rielaborati.
E, a tal proposito, anche il nostro “programma” di musica ha subìto (assolutamente in modo non passivo!) queste variazioni. I bambini hanno infatti proposto di inventare una canzone per dar voce a quanto provato in questo periodo.
In piccoli gruppi hanno elaborato un testo e qualcuno lo ha pure armonizzato. Alcuni si sono organizzati anche oltre l’orario scolastico incontrandosi telematicamente per proseguire il lavoro.
Credo che…
Credo che la condivisione, il rispettare e valorizzare il pensiero di ciascuno possano essere la chiave per far parte della buona storia, non ha importanza se “grande” o “piccola”, ma quello che si è sarà buono.
È finalmente giunto il momento di svuotare la cartella e… partire per le vacanze.
In cartella solo un taccuino, per scrivere, e un buon libro, da leggere o… immaginare!
Ma ne riparleremo a settembre.
Buona estate a tutti!