Il giardino delle meduse

Delle meduse so solo 2 cose di cui una è un ricordo un po’ raccapricciante… che al mare ce ne sono sempre di più (ed ora ho capito perché e lo capirete anche voi se leggerete il libro :)) e che quando qualcuno veniva punto, da bambina, si usava mettere sopra la ferita della medusa la pipì… temo sia ricordo abbastanza condiviso…

E invece facciamo un po’ tabula rasa, o almeno apriamo bene le orecchie e gli occhi e lasciamoci guidare da Il giardino delle meduse di Paola Vitale e Rossana Bossù edito da Camelozampa!

Ci sono prove dell’esistenza delle meduse da prima del periodo Cambiano, cioè da ben più di 500 anni fa.

Sono le specie animali più antiche del mondo

Non che questo spinga l’uomo a portare un pochino più di rispetto per queste creature che esistono dovunque e da sempre ed alcune pare che siano vicine all’immortalità, e tuttavia forse questo rispetto in più glielo dovremmo. Ma mentre il Giardino delle meduse è un libro che ti lascia trarre conclusioni riguardo l’implicazione di ognuno di noi, lui invece resta sempre su un perfetto piano di divulgazione di conoscenze scientifiche esplorando prima alcune componenti fisiologiche delle meduse: se mangiano, se sono animali, se hanno il cervello, se nuotano ecc…

Poi mostrandocene qualcuna nel dettaglio con questa scelta di colore forte e questo ritorno del fucsia che ho adorato. Ci sono meduse di ogni tipo, al contrario, gigantesche, pericolosissime e ingenue, microscopiche… potrete benissimo giocare a riconoscere quale incontrerete nel mare dove vi tufferete la prossima volta.

Sfoggiare un “Guarda, una medusa quadrifoglio” o, se avete la fortuna di andare ai Caraibi “Oooo quella è proprio una Cassiopea Andromeda” potrebbe sicuramente farvi guadagnare molti punti nella conversazione con i vostri compagni di viaggio!

Verso la fine arriva l’aspetto, dolens, legato all’impatto umano (e te pareva) ovvero le meduse buone da mangiare e regolarmente cucinate in quasi tutta l’Asia e soprattutto il motivo del moltiplicarsi delle cosiddette fioriture di meduse che dipendono dall’alterazione dell’ecosistema, ma soprattutto della catena alimentare del mare.

Infine questo progetto ci richiama tutti al nostro dovere di cittadini attenti e ci invita a fotografare le meduse che si vedono e ad indicarne il luogo così da aiutare gli scienziati a ricostruirne i movimenti.

Insomma un albo ben fatto, utile, di pura non fiction votata al piacere della conoscenza e della scoperta. Mettete insieme l’etica dell’operazione editoriale e l’estetica della stessa ed avrete le due componenti che segnano chi sta dentro e chi sta fuori le scelte di teste fiorite ed in particolare modo, in questo senso, quelle di non fiction che spesso occupano i nostri Friday For Future!

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