Quattro sorelle. Enid
Hortense, Bettina, Geneviève, Charlotte e Enid.
5 sorelle protagoniste del piccolo perfetto romanzo di Malika Ferdjouk Quattro sorelle. Enid con la traduzione di Chiara Carminati edito da Pension Lepic.
Un romanzo studiatissimo sin dal titolo che evidentemente ha qualche problema… con la matematica. Se infatti appare sin da subito chiaro che il centro della narrazione sarà la piccola Enid, la più giovane delle sorelle, e ci fa presupporre e sperare che seguiranno altri volumi che ci offrano il punto di vista delle altre sorelle; è altrettanto chiaro che le sorelle non sono quattro bensì cinque…
E dunque?
E dunque proviamo ad entrare in questo gioiellino che vi lascerà sorpresi per costruzione, ritmo e… lingua. Lingua? Ma non è tradotto? Sì, è tradotto e la traduzione è di Chiara Carminati e tantissime volte leggendolo avrei voluto avere tra le mani l’originale per vedere le scelte lessicali innanzitutto fatte da Chiara. La fluidità e bellezza delle scelte linguistiche risuonano all’orecchio immediatamente credo in maniera molto fedele al suono originale.
Dunque torniamo alle nostre Quattro sorelle anzi cinque: con Enid si apre questa saga familiare tutta al femminile in cui la narrazione ruota dentro ed attorno, a volte anche sotto a dirla tutta, la vecchia casa di famiglia in cui le ragazze vivono senza i genitori morti da 19 mesi in un incidente stradale. Il romanzo si muove pienamente in un contesto realistico in cui tuttavia la presenza soprannaturale dei genitori è forte e non contraddittoria. La mamma e il papà delle cinque sorelle appaiono all’improvviso in qualsiasi luogo vestiti nei modi più strampalati come se, nell’aldilà fossero stati impegnati in qualche faccenda molto concreta che hanno abbandonato al volo per interloquire con le figlie. Ognuna delle sorelle pensa di essere la sola a vedere i genitori e si guarda bene dal dirlo alle altre che, tutte, conservano il medesimo segreto.
C’è anche un uomo che ruota attorno alla famiglia, il compagno di Charlie, la sorella più grande e, attenzione, l’unica a cui non sarà dedicato un romanzo. Quindi Charlie, ovvero Charlotte, esce dagli schemi familiari e romanzeschi costituendosi di fatto come il perno attorno al quale tutta la famiglia ruota e non a caso è anche l’unica ad avere, appunto, una relazione stabile che la rafforza nel ruolo di pseudo genitore supplente, in qualche modo.
Le dinamiche familiari e i vari avvenimenti vi rimanderanno alla memoria a illustri predecessori, io sono stata accompagnata, con la memoria, in tutta la lettura da Piccole donne e non solo e non credo sia stata solo suggestione.
Di fatto trama e intreccio, ruotano attorno ad una tempesta che mette a dura prova la già provata casa di famiglia e ovviamente non vi svelerò nulla a riguardo, e tuttavia ciò che mi interessa sottolineare è che gli avvenimenti che si susseguono, anche i personaggi che si incrociano con le sorelle, ad iniziare dall’ospite Colombe, hanno un ruolo quasi fine a loro stesso utile solo a permettere di mettere in scena le dinamiche familiari e psicologiche delle protagoniste, non conducono a qualche fine narrativo diverso.
E siccome il nucleo narrativo principale non è ciò che accade fuori ma ciò che avviene dentro, dentro le ragazze, dentro la casa, non fuori, la focalizzazione del romanzo, che mi domando se rimarrà tale anche negli altri 3 annunciati, non poteva essere che una focalizzazione zero onnisciente. Solo così possiamo sapere cosa pensano tutte le protagoniste, possiamo avere anticipazioni ed excursus, possiamo vedere i genitori che tutte vedono e non solo Enid protagonista di questo primo volume della saga.
E’ solo grazie alla focalizzazione onnisciente che possiamo avere un incipit com’è quello di questo romanzo che vi convincerà in quattro e quattr’otto righe (ascolta l’incipit in chiusura del post)
Questo è il primo libro nato da Pension Lepic neonata casa editrice di Abano Terme che per dichiarazione programmatica ha deciso di votarsi alla narrativa (niente libri a figure!) ed alla narrativa d’oltralpe, tra la Francia e l’Italia: “racconti, romanzi, poesia (forse) di tutti gli ordini, i generi e i colori: giallo, rosa, green, noir e via discorrendo! La casa, anzi la pensione, editrice ospiterà penne ottimiste, a volte dubbiose, malinconiche, avventurose, un po’ snob parfois, ironiche, creative, ma sempre con un unico desiderio, quello di raccontare una bella storia.”
Beh, se questo è stato il battesimo col mercato editoriale e se il seguito sarà degno della nascita ne leggeremo di molto ma molto belle!
Ascolta l’incipit!
p.s. Non perdete di vista i titoli dei capitoli che sono dei gioiellini!