Ettore l’uomo straordinariamente forte

Qualche giorno fa ha fatto il giro del mondo la foto di un atleta alle olimpiadi che, mentre segue da spettatore le gare, la vora a la maglia. Il pensiero non poteva non andare ad Ettore e solo allora mi sono resa conto che, incredibilmente, Ettore non aveva mai avuto spazio qui su teste fiorite.

Corro ai ripari e vi presento lui, Ettore l’uomo straordinariamente forte di Magali Le Huche edito da Settenove.

Ettore è una delle attrazioni del Circo Straordinario insieme all’amata Leopoldina, la ballerina straordinariamente divina , che ricambia l’amore di Ettore scatenando invidie tali da spingere Gedeone e Leonardo a cercare un punto debole per attaccare Ettore.

Il punto debole di Ettore è, lo scoprono i perfidi Gedeone e Leopoldo, ma lo sa lo stesso Ettore, la sua passione per la maglia e l’uncinetto. Il nostro protagonista infatti lavora a maglia solo di nascosto in un bunker sottoterra ricavato sotto alla sua roulotte. E quando questo suo “vizio” viene svelato in pubblico il primo a provarne vergogna è proprio Ettore che non rivendica né il diritto né la dignità, oltre che la bravura, del suo lavoro.

L’occasione di “riscatto” arriva, anzi la porge Leopoldina quando un vento eccezionale fa volare via non solo il tendone del circo ma anche tutti i vestiti, ed ecco che lì, davanti alla nudità di tutti, Ettore scopre l’utilità del suo lavoro e si mette a insegnare a tutti a fare a maglie per rifabbricare non solo i nuovi vestiti ma anche il tendone del circo che da straordinario diventa straordinariamente dolce.

Perché mi sono soffermata sulla trama di questo albo simpatico che vi consiglio caldamente di tenere sempre a portata di mano? Perché allo stereotipo che viene messo in scena rispetto alla concezione della mascolinità e a ciò che è ritenuto conforme o meno ad essa, si associa un qualcosa di estremamente interessante, ovvero il senso di colpa che si crea in colui, o colei, naturalmente, che non si sente di appartenere alla visione condivisa dalla società.

Ettore si nasconde, non combatte per il riconoscimento della propria identità. Ettore è vittima non solo del pregiudizio e dell’attacco esterno, ma in qualche modo anche di se stesso.

Ettore non solo non smette di essere l’uomo straordinariamente forte, e non smentisce la sua eterosessualità che finalmente si esprime nell’amore corrisposto per Leopoldina, semplicemente viene accolto, e lui stesso si accoglie, per ciò che è: banalissimamente un virtuoso della maglia e dell’uncinetto.

Nella costruzione delle illustrazioni, tutte giocate su una componente ironica non trascurabile, la parte in cui tutti diventano nudi e si muovono tutti nudi tra le pagine, facendo proprio la mossa di coprire con le mani le parti bassi ma in maniera decisamente poco credibile, è sicuramente la più riuscita, un riscatto dell’identità per come si è, anche letteralmente a livello fisico.

Esistono libri per bambine o per bambini? Esistono hobby o passioni da femmine e da maschi?

Direi proprio di no, il punto è non solo farsi riconoscere per ciò che si è ma riconoscersi a propria volta concedendosi la libertà che tutti meritiamo.

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