Hooves or hands

Se poteste scegliere cosa sareste? Un cavallo o un essere umano? Un pony o una persona?

Hooves ora hands il nuovissimo albo di Rosie Haine appena edito in Inghilterra dalla Tate – come già era stato per La nudità che male fa titolo originario It sin’t rude tu be nude – è un libro bellissimo delicato in cui la possibilità di scegliere chi e come essere è posta al centro assoluto della narrazione.

Beh, a dire la verità quella che si sviluppa in questo albo non è una vera e propria narrazione bensì un catalogo di possibilità, di alternative, per poter scegliere bisogna sapere a cosa si va incontro e poi valutare soggettivamente i pro e i contro di ogni situazione.

Meglio camminare su 3 piedi o su quattro? E volete mettere che comodità avere il privilegio di fermarsi dove si è e fare la cacca così su 4 zampe?

Il libro procede con questo approccio dicotomico dall’inizio alla fine fermandosi di tanto in tanto con delle doppie tavole che ci danno un minimo di rallentamento del ritmo e che al tempo stesso aumentano il livello di ironia di testo e immagine.

Sì perché ciò che colpisce di questo albo non è, come sempre, il contenuto, comunque originale e simpatico e che innamorerà tutti gli amanti degli equidi, ma il modo in cui viene giocato a livello visivo.

Testo e immagine si interpretano, come deve essere, proponendoci anche punti di vista non immediati, nella tavola ad esempio dedicata allo stare su 2 o 4 zampe non c’è l’uomo su 2 gambe e il cavallo su 4 zampe, no, ci sono entrambi che sperimentano cosa voglia dire fare la scelta diversa: uomini donne e bambini e a 4 zampe e cavalli su due piedi…

Così come nella tavola del galoppo e della corsa ci si mescola tra generi ed anche tra possibilità di umanità diverse. La Haine non dimentica mai chi è in sedia a rotelle o chi è o sceglie di essere “diverso” per qualche motivo.

Perché non potremmo decidere di essere mezzi cavalli e mezzi uomini o donne? E chi l’ha detto che il mezzo cavallo debba essere necessariamente il disotto come ci ha abituato la tradizione dei centauri? Potremmo anche avere il corpo da umano e la testa da cavallo… Quello che conta è conoscere, scegliere e non precludersi strade possibili.

Scusate ma leggendo questo bellissimo Hooves or hands, che speriamo arriverà prima o poi in Italia ma che potete anche prendere in lingua originale perché è godibilissimo, non ho potuto fare a meno di sentire in testa la musica di Innunedo dei Queen

You can be anything you want to be
Just turn yourself into anything you think that you could ever be
Be free with your tempo be free be free
Surrender your ego be free be free to yourself

So, what’s the point?

Il punto è che ciò che vuoi essere dipende da te, puoi scegliere ed essere libero, umano o cavallo? zoccoli o mani? ma è ovvio che potremmo continuare con questo tipo di domande pressoché all’infinito, no?!

E non vi pare che sia bellissimo che sia un museo d’arte contemporanea a pubblicare libri come questo? Un museo come la Tate, da sempre all’avanguardia per all’attenzione a tutti i tipi di pubblici, all’editoria e alla comunicazione, che produce albi per bambini e ragazzi bellissimi, uno dietro l’altro come se parte integrante della sua missione di museo fosse creare bellezza e mandarla nel mondo, non solo tenerla chiusa nei muri del museo. Gli albi sono questo no? Bellezze in movimento in giro per il mondo.

Pensate che bello un museo che esce da sé e ti dice puoi essere ciò che vuoi, conosci, considera, compara e sceglie e tutto questo processo di comparazione e conoscenza lo fai ad un livello estetico elevatissimo… magnifico.

E dunque?

E dunque It’s up to you!

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