Olle di Guus Kuijer

E chi se lo aspettava di ricevere in dono questa settimana un libro firmato da Guus Kuijer? Non sono mica regali da tutti i giorni!

E invece eccolo qui, Olle di Guus Kuijer edito da Camelozampa con le illustrazioni di The Tjong-Khing e la traduzione di Valentina Freschi, un piccolo grande dono che francamente si può leggere a tutte le età anche se, come dice il narratore stesso, certe storie si preferisce raccontarle ai bambini perché loro hanno una disposizione diversa all’ascolto delle storie di animali speciali.

Se avete un cane sarete grati a Guus Kuijer di aver dato parole a ciò che vivete quotidianemente, se non avete un cane sospendete l’incredulità e fidatevi ché è tutto ma tutto vero!

Molti adulti mi chiedono perché scrivo per i bambini.

“Perché mi piace” rispondo io.

La maggior parte della gente è soddisfatta di questa risposta.

[…] Ma la risposta vera è un’altra. Scrivo per bambini perché certe storie le puoi raccontare solo ai bambini.

Prendiamo Olle. I grandi non crederanno mai che un cane sa parlare, giusto? Non posso andare da loro con una storia del genere. Per i bambini è diverso. La maggior parte dei bambini sa che gli animali possono parlare. Devi solo ascoltarli molto bene, o non te ne accorgi. Per questo posso scrivere questa storia vera solo per te.

Vuoi farmi un piacere? Nascondi bene questo libro. Che i grandi non possano metterci le mani facilmente. Loro vogliono sempre capire tutto, come nei problemi di matematica, hai presente?

Sì, Olle è un cane che parla. Parla perché pensa e se può sembrare una cosa da matti anche per il narratore, in prima battuta, poi diventa semplicemente un dato di fatto, magari da non far sapere troppo in giro per non essere presi davvero per instabili mentali.

Olle è il cane del narratore (volete che lo chiami Guus?) e di Corrie, vivono in una villetta di campagna dove Olle ha anche la compagnia di oche grigie, ricci ed altri piccoli animali, piccoli fino a quando in casa non arriva anche Dien, una cagnolina più giovane e più grande di Olle, genuina e sincera ma meno raffinata di Olle, lo si intuisce alla prima occhiata.

Olle ha bisogno che gli si parli estesamente e con cortesia per valutare ciò che gli si sta chiedendo o semplicemente dicendo, può essere in disaccordo e sa leggere il vento come un libro. Dal vento sente storie allegre e tristi, entra in altri mondi e si lascia trasportare lontano da casa per poi tornare al sicuro nella propria cuccia. Il vento funziona proprio come le parole di un libro, ti portano lontano e poi ti riportano a casa al sicuro, però non c’è bisogno né di occhi, né di occhiali, né di carta, con il vento basta annusare e mettersi in ascolto dell’olfatto….certo se si è capaci di farlo!

C’è vento. Olle alza il naso per aria.

Arrivano odori da molto lontano. Olle legge il vento come noi leggiamo un libro. Il vento viene da sud. Forse Olle sente l’Africa, vede le giraffe o le antilopi che corrono. Magari si lancia all’inseguimento e cerca di addentarne le zampe posteriori. Per giocare eh, perché Olle non vede del cibo negli animali in movimento. Olle vede cibo solo nella sua ciotola.

Il vento è un libro avvincente.

Olle è la storia di Olle, scritta dal suo padrone, come viene dichiarato sin dalla prima pagina, per non farlo morire anche se scopriremo alla fine che Olle è già morto ed assistiamo non sono alla sua morte, narrata con una dolcezza infinita e commovente in cui il cane ad avere l’ultima parola, oltre all’ultimo respiro, sulla propria esistenza lasciando che gli umani semplicemente eseguano le sue volontà; ma anche al miracolo del ritorno, proprio dove Olle è stato sepolto, proprio dove le anatre facevano il nido, del ritorno della coppia di anatre pronte a rifare il nido.

Finisce una vita e se ne prepara un’altra o almeno finisce una storia e tante altre se ne preparano, se volete restare nella metafora della vita e del libro.

Ma come nella vita vera questo libro è fatto di passi decisamente molto divertenti, non solo quelli iniziali in cui scopriamo come e quanto parla Olle, ma il capitolo “Laghi marroni” vi farà ridere di gusto nello scoprire che Olle, innamoratosi di Dien (che lo corrisponde) non capirà mai come funziona l’accoppiamento… Dopo goffissimi tentativi, sopportati con pazienza da Dien, Olle si domanda perché non sia sufficiente perdersi negli occhi bellissimi della sua amata rinunciare a cercare un buco che proprio non si sa dove sia collocato nonostante le accurate descrizioni di Dien.

In Olle c’è tutto, la vita e la morte e di entrambe ci sono quelle cose che cerchiamo di non raccontare ai bambini o di minimizzare o di censurare, le parti stupidamente divertenti, quelle legate alla sessualità, quelle legate alle cose brutte ed alle belle fino alla perdita. Per questo per un libro come Olle non c’è bisogno di trovare una traccia, un tema, un motivo da cui partire per proporne la lettura, Olle va bene sempre, certo il gancio del cane è potentissimo per un giovane lettore.

Ma Olle è anche un libro fortemente metanarrativo in cui tanto la scrittura quanto la lettura prendono ampio spazio sia in senso proprio che attraverso metafore, e sarà il tono più intimo di questo libro, rispetto agli altri di Kuijer, sarà la focalizzazione interna con un narratore che dice io, e sarà che questo narratore di mestiere scrive libri per bambini, ma è molto facile lasciarsi tentare da una lettura autobiografica di questo libro. Una piccola lezione, anche questa, sull’autore implicito e reale. Quale idea ci faremo di questo Guus Kuijer dopo aver letto Olle ecco quella è per noi l’autore implicito, che a me piace moltissimo e continuo a desiderare che corrisponda il più possibile all’autore reale. Che questa vicinanza ci sia, pur restando uno pura creazione e l’altro di carne ed ossa, l’effetto della narrazione è potente e l’impatto emotivo ancora più forte.

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