A ciascuno la propria storia
Questo post è scritto da Lucia Schiralli che cura la rubrica “compagni di classe” in uscita a giovedì alterni.
Ciao a tutti e ben trovati! Da oggi la mia rubrica cambia giornata, da oggi sarò con voi ogni giovedì. Iniziamo dunque!
C’era una volta…
Le fiabe da sempre catturano l’attenzione dei giovani lettori (anche dei meno giovani!) ed è sempre vincente proporle lette ad alta voce, magari ogni giorno, prima di iniziare la lezione. Un modo originale per presentare storie che con ogni probabilità sono già conosciute dagli alunni è quello di manipolarle, rivisitarle o di SBAGLIARLE, come scriveva Gianni Rodari.

Sul burattino più famoso di tutti i tempi Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti hanno scritto un bellissimo libro edito da Giunti ed intitolato Pinocchio (mal) visto dal gatto e la volpe, in cui i due malandrini, stanchi della cattiva reputazione che da sempre li accompagna, vogliono riabilitarsi e chiedono un processo che possa rendere loro (finalmente) giustizia
Siamo due educatori di rango
Che pur essendo senza colpe
Siam stati coperti di fango
Del nostro duo Volpe-Gatto
Collodi non ha fatto un bel ritratto:
ci ha dipinti come emeriti imbroglioni
ladri di passo, e grandi mascalzoni
Ma adesso noi siamo qua
Per dire a tutti qual è la verità
Da questo libro è nata un’opera teatrale interpretata dagli stessi autori. Eccovene un piccolo assaggio
Un altro modo originale per presentare una fiaba a tutti nota è quella di partire da una poesia, in cui per esempio sia espresso il punto di vista di una delle più belle protagoniste dell’universo fiabesco: Biancaneve.
Sono bella, mica scema
La tua mela non la tocco
È un amo che avvelena
Io di certo
Non abbocco
La poesia è tratta da In mezzo alla fiaba, un libro meraviglioso di Silvia Vecchini e Arianna Vairo, edizione Topipittori, in cui testo ed illustrazioni si fondono in un tessuto grafico magico e avvolgente, funzionale appunto all’interpretazione dei singoli componimenti.

E se provassero anche i nostri ragazzi a scegliere il protagonista di una fiaba per fargli narrare dal suo punto di vista la Sua storia?
Non potevo non citare i Versi perversi di Roald Dahl
[…] E intanto Cenerentola, tapina, è chiusa giù, nell’umida cantinaDove i topacci, in cerca di bocconi, le stanno già assaggiando i talloni
E lei strillava: “Voglio uscir di qui” finchè la fata magica la udì
E allora apparve in una luce chiara dicendo: “Tutto bene, bimba cara?”
“ma come, tutto bene?” strillò quella
“Ma se mi stan marcendo le budella”
E poi, dando gran pugni contro il muro
“Portami in discoteca, là al Palazzo
o io qui faccio uno sconquasso pazzo
Voglio un vestito! Voglio un ricco cocchio
Voglio gioielli che valgano un occhio
E poi calze di nylon, quelle fini
Scarpe d’argento con i tacchettini
Termino questa breve rassegna con Gianni Rodari, con il notissimo gioco “A sbagliare le storie” che da sempre è un asso nella manica per docenti ed educatori
C’era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Giallo
No, Rosso!
Ah, sì, Rosso. Dunque il suo papà la chiama e…
Ma no, non il suo papà, era la sua mamma
Giusti. La chiama e le dice: va’ dalla zia Rosina a portarle…
Va’ dalla nonna, le ha detto, non dalla zia!
Invitiamo i nostri ragazzi a sbagliare le storie, magari all’inizio saranno un po’ confusi, ma poi ci divertiremo un sacco ed i risultati saranno eccezionali
Ci leggiamo tra 2 giovedì, il 4 novembre!