Consumi: la guida per NON farsi incantare
Lasciate che mi spertichi molto ma molto esplicitamente per Consumi: la guida per NON farsi incantare di Guillemette Faure e Adrieanne Barman edito da Il Barbagianni con la traduzione di Lorena Cosimi.
E lasciate anche che faccia non solo ciò che non faccio mai ma esattamente ciò che va esattamente contro la filosofia del libro (ma adesso vi spiego il perché): invito esplicitamente all’acquisto di questa guida del marketing a fumetti in OGNI classe ed ogni casa!
Va bene?
Mi sono adeguatamente esposta?
Ho preso decisamente posizione perché quello che fa questo libro io finora non l’ho trovato fatto da nessuno – in questo modo e poi con questa chiarezza per un pubblico giovane poi – mentre ritengo che sia più che fondamentale che ci sia una forma di educazione al consumo critico, consapevole. Visto che viviamo in una società in cui il capitalismo ci pare assolutamente naturale quale unica forma possibile di economia (e così non, è ma tant’è) e in questo contesto il cittadino viene continuamente e volontariamente quanto colpevolmente scambiato per il consumatore, allora sarà il caso di dare degli strumenti e crearsi delle corazze belle grosse.
Capiamoci bene: è ovvio che siamo tutti consumatori in questa società ma c’è una bella differenza tra i diritti e doveri e la concezione stessa di cosa sia un cittadino e quella del consumatore!
Ed è altrettanto ovvio che non possiamo, in questa società, esimerci dal consumare, dal comprare, dal desiderare (c’è chi ha teorizzato il passaggio dall’economia dei bisogni all’economia dei desideri) e tuttavia come persone, come cittadini e quindi anche come consumatori abbiamo il diritto di scegliere e possiamo scegliere se capiamo fino a che punto il mercato ci raggira. Fino a che punto paghiamo ciò che sembra gratuito, fino a che punto assumiamo come componenti spontanee della nostra cultura concetti cultuali costruiti invece dal marketing.
Ecco, tutto questo ci aiuta a farlo, ovvero a diventare più consapevoli dei nostri consumi e delle logiche di mercato e del marketing, Consumi, questa guida a fumetti pensata per darci 20 dritte, le trovate nelle pagine in basso a destra, per farci infinocchiare di meno dal mercato.
Vi siete mai chiesti perché si entra a destra e non a sinistra nei supermercati? E quale sia la media di spesa per completare un album di figurine? E da dove sia nata la scelta del rosa per definire le femmine e l’azzurro per i maschi?
Il mercato suggestiona non solo i nostri desideri ma anche i modi di pensare creando delle stereotipie che poi strutturano pregiudizi che sono molto più difficili da eliminare e combattere.
La consapevolezza non ci mette a riparo – anche perché essere a riparo vorrebbe dire in qualche modo rinunciare a stare in questa società e ricavarsi delle nicchie che comunque sono sempre nicchie di privilegio culturale, invece io penso sempre che le mani ce le si debba sporcare stando in mezzo e non tirandosi fuori -ma ci fornisce degli strumenti innanzitutto culturali. Che bambine e bambini, ragazze e ragazzi inizino a comprendere, vedere e distinguere, quanto i loro desideri ma anche i loro pensieri sono di fatto suggestionati dalle pubblicità, dall’organizzazione degli scaffali, dalla pervasività incontrollata e spesso mascherata dell’advertising, credo si dia fondamentale importanza perché siano liberi il più possibile e sviluppino un pensiero critico individuare e non di massa.
Questo libro farebbe del gran bene anche ad un mare di adulti ma mi piace molto e credo sia importantissimo che si rivolga ad un pubblico di bambine e bambini ragazzi e ragazze sui quali farei francamente affidamento con molta più fiducia rispetto agli adulti. Nelle strip riconoscerete dei modi di pensare non solo tipici ma anche in alcuni casi specifici per alcune fasce d’età: se è vero che la nostra è la società dei desideri superflui siamo arrivati qui partendo dal dopoguerra quando la risposta alla enorme depressione sociale, psicologica, economica, fu un risolevamento che portò esattamente all’estremo. Incredibile la strada che abbiamo fatto in soli Settantanni, datare e contestualizzare diventa necessario per comprendere che non è sempre stato così.
Non si tratta di una laudario temporis acti, tutt’altro, nulla di più lontano da me, si tratta però di un richiamo alla consapevolezza, nemmeno alla coscienza, solo alla consapevolezza. Una consapevolezza che rende critici, vigili e responsabili.
Perché questo libro oggi per il Friday for Future?
Beh perché è il sistema capitalistico dei consumi, di cui il marketing è la longa mano che arriva fino nelle nostre case e davanti ai nostri occhi e dentro le nostre menti, che ci ha portato con una velocità estrema verso la messa a rischio del Pianeta e un consumo critico da parte di ogni individuo, insieme naturalmente all’impegno vero e non retorico delle istituzioni, fa la differenza, davvero!
Per molti anni non facevo un passo senza la mia guida al consumo critico che purtroppo non è più edita da molti anni, vado avanti con alcune di quelle nozioni che poi verifico e aggiorno anche grazie al web, oggi un qualcosa di simile per i ragazzi spero sarà Consumi: la guida per NON farsi incantare.
Chiudo con una domanda che mi è capitato di pormi e a cui ho dato una mia risposta ma la pongo anche a voi, che magari avrete una risposta diversa…
Sono tutte le merci uguali? C’è una differenza tra l’uso delle leggi del marketing, che funzionano e su questo non c’è dubbio, applicate a dei prodotti e servizi, ad esempio, culturali e sociali, rispetto ai prodotti di consumo?
Io mi sono risposta di sì, c’è una differenza ed è proprio per questo che non ho remore nell’aver aperto questo post provocatoriamente con l’istigazione esplicita all’acquisto di un libro. E’ un libro, anzi è un libro di qualità e questo, per me, fa l’assoluta differenza.