Ci sarà una volta? Storie per un clima da favola

Cosa accadrebbe se le favole classiche pagassero il conto dei nostri danni al clima e subissero anche loro gli effetti del cambiamento climatico?

Da questa domanda parte il gioco narrativo di Ci sarà una volta? Storie per un clima da favola di Paola Momentè edito da Corraini.

Prendete il lupo di Cappuccetto Rosso, ad esempio, dove potrebbe nascondersi, sia per saltar fuori e spaventare la bambina, sia per scappare dal lupo, se gli alberi del bosco fossero stati tutti tagliati?

E cosa accadrebbe se il gatto con gli stivali nelle sue avvenure arrivasse in una venezia ormai sott’acqua in cui adattarsi a portare gli stivali da acqua alta o a vivere sui tetti?

O se i quaranta ladroni non trovassero più la grotta del tesoro sommersa dal deserto avanzato?

Il punto è che se il Pianeta cambia, in peggio ovviamente, se il clima si adegua alle nostre scelleratezze umane capitaliste allora a mutare non sarà solo la nostra condizione di vita ma anche quella dei personaggi delle fiabe! Sì è vero, il titolo si riferisce alla favola non alla fiaba, ma i personaggi che fanno da testimonial in questo libro sono personaggi delle fiabe, non delle favole, il titolo gioca evidentemente con un modo di dire e ci sta, ma non lasciamoci incastrare 🙂

Ad ogni evoluzione non da favola della fiaba, il protagonista scende in pagina a manifestare il proprio disagio, il primo è il lupo, gli ultimi sono i 3 orsi di Riccioli d’oro a cui alla fine si aggiungono manifestanti anche di altre favole e storie che possiamo giocare a riconoscere.

Il libro è chiuso da una dichiarazione d’intenti ed anche una esplicitazione di contenuti firmata da Legambiente e questo ci dice che abbiamo tra le mani un libro commissionato o comunque voluto per uno scopo preciso. Non sempre quando accade questo tipo di processo le cose vanno bene… i libri spessissimo non sono minimamente all’altezza delle intenzioni, seppur buone. In questo caso, e devo dire in tutti i casi in cui questo accade con la casa editrice Corraini, si può stare tranquilli che alla buona volontà corrisponderà una almeno pari qualità estetico-narrativa.

Il gioco portato avanti dall’autrice è chiaro ed è giocato bene tra testo ed immagini con la scelta di usare la figura retorica della ripetizione con variato come elemento costitutivo del ritmo, una scelta funzionale non solo alla riuscita di questo libro ma anche perché è la medesima che spesso governa buona parte della costruzione favolistica.

Godiamoci le storie per un clima da favola e mettiamoci in azione perché restino tali solo su carta!

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