Le parole delle storie
Questo post è scritto da Lucia Schiralli che cura la rubrica “compagni di classe” in uscita a giovedì alterni.
Ciao a tutti e bentrovati!
Anche oggi inizio raccontandovi una storia realmente accaduta in classe, in una prima media. Lezione di grammatica: fonemi e grafemi.
Le parole – ragazzi- hanno un suono e un significato, pronunciandole comunichiamo avvenimenti, stati d’animo, emozioni e sentimenti.
Professoressa, ma io non sempre riesco a trovarle, molte volte non riesco ad esprimere ciò che provo
Mica facile!
Proviamo con i libri, ti rispondo con delle storie
Tanto tempo fa, quando i pesci volavano e le rape crescevano sugli alberi, le storie se ne andavano a spasso portate dal vento. Uomini, bestie, piante, tutti erano protetti dal suono delle parole che intrecciandosi, raccontavano e raccontavano. Poi, chissà quando, le parole cominciarono a sbiadire e a rimpicciolire. Accadde lentamente. Le parole rimaste accorciarono le storie, i ricordi invisibili, le bocche mute
Un giorno però accade qualcosa di strano, un’oca e un saltimbanco uscirono da una tenda e cominciarono a cantare e a mostrare parole. E ricominciò la magia.
A ritrovare le storie di A. Gozzi, M. Morini e D. I. Murgia di Edizioni Corsare, è un libro davvero poliedrico, direi quasi interattivo poiché oltre a raccontare storie nella storia diventa un gioco, con una plancia che richiama le parole e la grafica della storia.
Sempre sulle parole e su quello che possono o che non possono esprimere segnalo Vorrei dirti di Cosetta Zanotti e Lucia Scudieri edizioni Fatatrac
Vorrei dirti che le parole sono tante
A volte sono sasso
A volte sono aliante
È un libro che propone, che indica possibili sentieri con delicatezza e profondità.
La lettura ad alta voce ha emozionato i ragazzi talmente tanto che mi hanno chiesto di rileggerlo per ben tre volte. Dopo abbiamo giocato con le parole, le abbiamo scritte inventando poesie e storie, anche senza senso.
Chiudo quindi proponendovi un poemetto nonsense in rima di Lewis Carroll con testo originale in lingua pubblicato da Orecchio Acerbo e illustrato da Peter Newell e Cinzia Ghigliano con l’originnalissima traduzione di Daniela Almansi. Qui le parole giocano fra loro dando vita ad una storia esilarante: una ricerca condotta da una ciurma stravagante sulla base di una mappa molto particolare
Il buon capitano era molto apprezzato
Da tutti i compagni di caccia
Com’era solenne! Com’era sensato!
Bastava guardargli la faccia!
Aveva comprato una mappa marina
Che a tutti moltissimo piacque:
Quel semplice foglio di carta azzurrina
Mostrava soltanto le acque
“Macché continenti, levanti e ponenti
E tropici e linee costali”
Gridava alla ciurma-E loro contenti:
“Sono solo dei segni formali”
Abbasso le mappe con rotte, tappe,
Con terre color verde scuro!
Ci piace la nostra che solo ci mostra
Un nulla vuotissimo e puro”
Finalmente qualcosa che non mostra e non dimostra
A presto!