Se io fossi un libro

Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.

Se io fossi un libro

Età: dai 6 anni
Pagine: 56
Formato: 20.8 x 16.1
Anno: 2017
Editore: Salani
Autore: José Jorge Letria
Illustratore: André Letria

Oggi in cartella un piccolo libro, grigio, dalla copertina rigida.

Il titolo scritto a caratteri cubitali “SE IO FOSSI UN LIBRO”. Un libro che parla di libri. Un libro che parla dell’essere libro. Una serie di pensieri, provocazioni, considerazioni sull’essere libro. Dalle caratteristiche fisiche, ai contenuti, al genere, alle aspettative… Un libro che rende protagonista l’autore, ma che non potrebbe sussistere senza il lettore. Un libro che permette di ragionare su ciò che è e ciò che può essere un libro. Un libro che permette di riflettere su di sé.

Finisce la ricreazione, prendo il libro

“Chiara che libro hai portato oggi?”
Mostro la copertina e racconto…
“Sapete dove ho letto questo libro? Nella biblioteca comunale del posto in cui vado in vacanza d’estate, in montagna, in Val Badia”
“Ma non l’hai presso in prestito lì… vero?!?” chiede con tono incerto.
“Cosa dici, secondo te come fa poi a riportarglielo…” lo rimbecca subito il compagno accanto.
“E poi non ha il bollino” precisa per rendere evidente l’ovvio.

Continuo…

“Mi piace, nel periodo in cui sono in vacanza in montagna, ritagliarmi un po’ di tempo per andare in biblioteca e scovare qualche bel libro. Poi, quando torno a casa, vado in libreria a comprare quelli che mi sono piaciuti di più; così poi posso leggerveli…”
“Davvero?”
“Grazie…”
“Che bello…”

Perché ho scelto di leggere questo libro?

Per vari motivi.
Innanzitutto per proporre qualcosa di nuovo, per innescare pensieri e dialoghi attorno ai libri. Quindi non parlare di un libro in particolare, ma di cosa può suscitare una lettura. In questo periodo più di qualcuno dei miei alunni si sta chiedendo quali libri gli piacciono, quali scegliere.

Una volta ogni due settimane andiamo nella biblioteca di plesso per scegliere un nuovo libro. A qualcuno basta sperimentare, qualcuno essendo già lettore esperto ha le idee ben chiare su cosa cercare, ma molti altri no… La lettura di questo libro ha funto da esperienza di lettura e da gioco di ruolo. Grazie a questo libro è stato possibile proporre poi un’attività introspettiva e metacognitiva che sicuramente potrà contribuire nel processo di essere e crescere come lettori.
Infine la possibilità di sperimentare una scrittura a ricalco, cogliendo il ritmo e la musicalità dell’anafora come uno dei possibili approcci alla poesia, genere in cui ci immergeremo a breve.

Così inizio a leggere.

Se io fossi un libro,
chiederei a chi mi trova per strada
di portarmi a casa con sé.

Se io fossi un libro,
condividerei con i miei lettori
i segreti più antichi e remoti.
[…]
Se io fossi un libro,
vorrei esser letto fino a notte fonda
da chi, in silenzio, mi chiama ‘amico’.

Continua così, pagina dopo pagina, descrivendo tutti i possibili “Se fossi…”.
Il testo è sempre breve, scritto in maiuscolo, chiaro ed incisivo. Le illustrazioni lo stesso. Il libro è sempre il protagonista sia nel linguaggio verbale sia il quello iconico. I colori utilizzati sia per gli oggetti che per lo sfondo non sono accesi.

Commenti a caldo

“Bello”
“Assomiglia un po’ a una poesia perché ogni pagina inizia allo stesso modo”
“Chiara sai cosa mi è piaciuto di questo libro? I disegni perché anche se sono semplici sono fatti proprio bene e il libro ogni volta è una cosa diversa”
“È vero, anche a me i disegni sono piaciuti tanto”
“Chiara… io forse devo ancora incontrare il libro che mi ha cambiato la vita…”
“Ma cosa vuol dire “che mi ha cambiato la vita”? Non capisco…”
“Io credo di averne più di uno…”
“Io credo che il GGG mi abbia cambiato la vita e, Chiara, ti ringrazio per aver deciso di leggerlo, mi ha fatto capire che ci sono libri per cui vale davvero la pena leggere”
“Sai che è anche il mio, non saprei dire il perché… forse perché non l’ho letto io o forse perché è stato divertente”

“Se io fossi un libro sai che libro sarei? Un Pop-Up”

“Io, invece, sarei un fumetto”
“Io sarei in rima come una… come si dice…? Non ‘poesia’, l’altra… ah sì, filastrocca!”
“Io ovviamente racconterei una storia d’amore”
“Io sarei scritto in stampato minuscolo e avrei tante immagini”
“Chiara tu che libro saresti?”
“Facciamo che poi ognuno scrive il suo e poi li leggiamo tutti assieme?”

Da questo spunto, l’immancabile attività di scrittura e, poi, condivisione.

Premesso che il “Se fossi…” è uno dei miei giochi preferiti… è incredibile quanto introspettivo possa essere nella sua semplicità e quanto attraverso la metafora si può dire di sé.

In un momento iniziale ognuno ha formulato le proprie idee, poi la scaletta per riordinarle, a seguire la bozza e infine la bella copia. Quanto sono riusciti a produrre in autonomia è stato per me una conferma che il connubio lettura-scrittura funziona alla grande. Tutti erano soddisfatti del proprio lavoro.

Tra le frasi che più mi hanno colpito…

“Se io fossi un libro,
spererei di essere capito”

“Se io fossi un libro
vorrei che la copertina mi descrivesse”

“Se io fossi un libro,
vorrei essere il regalo più bello del mondo per un bambino a cui piace il calcio”

“Se io fossi un libro,
vorrei esser trattato con cura”

“Se io fossi un libro,
vorrei essere molto lungo così da esser letto per tanto tempo”

“Se io fossi un libro,
vorrei avere la copertina rigida in modo da non esser stropicciato”

“Se io fossi un libro,
vorrei trovarmi sempre sul comodino, pronto a esser letto”

“Se io fossi un libro,
sarei della biblioteca in modo da poter esser letto da tutti”

“Se io fossi un libro,
vorrei piacere così tanto da esser consigliato a un amico”

“Se io fossi un libro,
avrei più storie in modo che il lettore possa vivere più avventure”

“Se io fossi un libro,
vorrei esser messo vicino ad altri libri e che ogni giorno uno di noi venisse letto”

“Se io fossi un libro,
vorrei esser letto non solo con gli occhi ma anche con il cuore”

“Se io fossi un libro,

vorrei esser letto sia da maschi che da femmine”

“Se io fossi un libro,
sarei un libro felice”.

Se io fossi… sarei…

Nella trasposizione del “Se io fossi un libro” alcuni hanno narrato molto di sé, senza volerlo, altri hanno espresso il desiderio di come verrebbero essere, ciò a cui ambiscono, ciò che auspicano. In alcuni emerge la sensibilità, in altri l’altruismo, in altri la fragilità. Questa attività di lettura e scrittura è stata molto interessante.


Una piccola nota (a margine)

Riguarda l’importanza di leggere (e di leggere insieme!) al fine di ampliare il proprio lessico.

Nel libro, a un certo punto, compare la parola “oblio”.

“Maestra cosa significa ‘oblio’
“Io lo so”
“Io no”
“Nemmeno io”
“Lo cerchiamo nel dizionario?”


Un minuto dopo che i più veloci hanno preso il dizionario e hanno cercato il termine arriva la risposta:
“Significa ‘essere dimenticato’!”

Ecco, sono rimasta molto colpita dalla scelta di un bambino che, seppure di solito non azzarda mai e soffre un po’ il confronto con i compagni più competenti, nell’attività di scrittura ha deciso di utilizzare il nuovo vocabolo e di farlo in modo pertinente. Almeno nel contenuto. Per la forma c’è tempo. 😉

“Sei io fossi un libro,
non vorrei essere oblio”

Infine, per concludere…

Ho trovato dolcissimo il pensiero scritto da Gemma.

“Se io fossi un libro,
vorrei esser letto dalla mamma”

E ripenso a quanto leggere assieme, e leggere ad alta voce, sia una piccola azione di cura capace di nutrire relazioni e permettere un legame sicuro.
D’altronde corrisponde esattamente alla definizione che Wendy da di ‘mamma’ in Peter Pan [film di animazione Disney – al minuto 14’26”]

Peter Pan: “Cos’è la mamma?”
Wendy: “La mamma è qualcuno che ci vuole bene, si prende cura di noi e ci racconta le fiabe”
Peter Pan: “Bene sarai tu la nostra mamma”

E più di qualche volta capita che i miei alunni, oltre a chiamarmi Chiara, maestra…, mi chiamino anche “mamma” e subito dopo “Ops scusa, ho sbagliato”.
Io rispondo sempre: “Tranquilli… a parte “nonna” il resto ce le ho tutte”.

Ridono

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