I libri del 1945 di Munari
Si dice che Munari abbia iniziato a pensare i libri per bambini a partire dalla nascita del figlio Alberto, può essere, a volte serve una buona occasione per far uscire un pensiero, una creazione che già covava da qualche parte. Anche i Little Eye Komagata li ha pensati per sua figlia. Tutti pensiamo qualcosa per i nostri figli, quando nascono se tutto va bene ci cambiano la vita e così deve essere. Quello che cambia ad essere come Munari o, molti anni dopo, come Komagata, è che quello che si pensa per il proprio figlio o figlia poi diventa dominio dell’infanzia intera.
I libri del 1945 di Munari, edito per la prima volta da Mondadori dove all’epoca lavorava, poi ristampati a partire dal 1997 da Corraini ed ancora disponibili in questa edizione, sono nati così: libri per un figlio che sono diventati libri per tutti i figli e le figlie del globo, certo tra quelli che hanno la fortuna di incontrarli sulla loro strada… ma dovrebbero essere davvero tutti e tutte!
E così nella frenetica ed anche comprensibile rincorsa ed attenzione alle novità editoriali, specie in questo periodo di strenne natalizie, i classici restano sempre qui, con noi, resistono ad ogni epoca, ad ogni moda, ad ogni necessità e tra questi mi si sono proprio imposti come una necessità ed anche una vergogna perché prima non avevamo trovato posto su queste pagine virtuali, i cosiddetti libri del 1945 di Munari: Buona notte a tutti, Il prestigiatore giallo, Gigi cerca il suo berretto, Toc-toc, Mai contenti, Il prestigiatore verde, L’uomo del camion, Storie di tre uccellini, Il venditore di animali.
Ognuno dei libri, tutti identici di grande formato, racconta storie diverse, ma in comune hanno tutti la struttura in cui narrazione e creazione cartotecnica procedono di pari passo: fustelle, finestrelle, pagine più piccole che si aprono in pagine più grandi…

Questi libri sono in pratica dei libri elevati a potenza: ognuno ne contiene molti altri, ogni storia ne contiene tante altre. Possiamo, grazie alle finestrelle, vedere i pensieri, le cose nascoste, il “dietro cosa c’è” e tutto ciò che normalmente non si vede. Possiamo giocare ad immaginare e poi vedere davvero cosa ha immaginario Munari per noi. Forse possiamo anche pensarli, a livello di processo creativo, come il contrario della sperimentazione dei Prelibri: mentre lì la moltiplicazione si giocava verso l’esterno, nella iperproduzione di libri di ogni materiale possibile; qui siamo invece nella moltiplicazione verso l’interno. E’ un gioco centripeto quello che guida la creazione anche cartotecnica di questa serie di libri. Domina entrambi i progetti di Munari per i libri per i piccoli, la costante della forma e dell’oggetto libro, fondamentale perché esso si stagli nel resto del panorama delle cose esistenti al mondo con delle sue peculiarità tattili e di forma per poi lasciar esplodere, dall’interno, ogni possibilità narrativa e moltiplicativa.

Non solo non esiste banalizzazione di alcun tipo in queste piccole e articolate storie, e ci mancherebbe altro, ma il lettore viene chiamato in causa in prima persona per scoprire il procedere della narrazione. Questi libri risultano sorprendenti per i bambini e le bambine ancora oggi, figuriamoci che rivoluzione devono aver rappresentato nel campo della letteratura per l’infanzia in quel 1945 in cui l’orizzonte immaginativo faceva fatica persino a ricostruirsi e ripensarsi dopo l’età fascista e la devastazione della guerra e della shoah.
Questi libri di Munari rappresentano, se utilizziamo un filtro storico per guardarli, una rinascita umanistica, una rivoluzione di carta. Ma se li guardiamo oggi, con tutt’altri occhi e tutt’altro mondo tra le mani, essi rappresentano ancora una possibilità narrativa e creativa imprescindibile che dovrebbe essere una tappa obbligatoria del processo di crescita e di crescita del piccolo lettore e della piccola lettrice in particolare.

Se i classici sono quei libri universali che non patiscono il tempo che passa e riescono ad attraversare lo spazio e il tempo come in romanzo di fantascienza, ecco che questi libri di Munari dal 1945 ad oggi e per il futuro dimostrano in tutto e per tutto la loro essenza di piccoli immensi classici per le piccole mani di bambini e bambine.









Le foto, e le mani sono di Laura di Mammachilegge che ringrazio come sempre della collaborazione!