Natale in 3 libri

Poteva mai mancare il post dedicato alle novità natalizie?

No!!!

Ed ecco che dopo il video, il podcast, vi racconto qui le 3 novità che mi hanno colpito di più per questo Natale 2021 e per quelli a venire.

I tre libri che vi propongo sono: Harold al polo nord, di Crockett Johnson edito da Camelozampa con la traduzione di Sara Saorin, Il guanto di Babbo Natale di Taro Miura edito da Fatatrac con la traduzione di Federica Lippi e Era la notte prima di Natale di Clement C. Moore con le illustrazioni di Jessie Willcox Smith edito da Pulce edizioni con la traduzione di

Due di questi sono libri storici, dei veri classici del genere, di strada ne hanno fatta e l’hanno fatta anche per permettere all’ultimo arrivato, la novità di Fatatrac, di essere qui tra noi, quindi mi pare giusto che questo post prenda, anche lui, una piccola strada critica e che privilegi una prospettiva una volta tanto storica: dal più “vecchio” al più “giovane” in un’ideale percorso nella storia dell’illustrazione.

Partiamo quindi da Era la notte prima di Natale edizione fedele alla prima del 1912, un’edizione che, credo giustamente, sicuramente in modo molto interessante, si apre con una nota storica legata al testo di questo libro, che deriva da una poesia natalizia anonima del lontanissimo 1823 e che è tra le prime fonti scritte dell’esistenza di Babbo Natale, nell’originale Saint Nocholas (poi Santa Claus), e delle renne che pare siano state qui per la prima volta nominate una ad una. Segue il testo anche la poesia in lingua originale. Quello che salta subito all’occhio è la qualità dell’illustrazione che gioca tra incorniciature e bianchi diffusi che fanno da contraltare alla poesia raccontata in prima persona. E’ il papà che racconta il suo incontro con l’uomo che scende dal camino e porta i regali. La forza pulitissima delle illustrazioni e quella della poesia accostata fanno di questo libro un classico che i bambini di oggi apprezzeranno al pari modo dei bambini di oltre un secolo fa e c’è da essere contenti che possano avere questa possibilità finalmente anche in Italia.

Il secondo libro è Harold al polo nord, il quarto della serie di Harold di Crocket Johnson, questo libro arriva dritto dritto dal 1957, molta strada è stata fatta, nella storia dell’illustrazione e non solo tra quel 1912 e questo 1957, il mondo è cambiato, è stato stravolto e si è ripartiti anche dalla possibilità e dalla consapevolezza di poter creare, ricreare, mettere al mondo, ed Harold è il bambino più artefice del proprio destino che io abbia mai incontrato in carne e ossa o in carta. In questo caso la matita viola di Harold lo porta al Polo Nord ad assicurarsi che Babbo Natale e le renne arrivino da lui in tempo con tanti regali! Ecco che le cornici delle illustrazioni di Jessie Willcox Smith non ci sono più, il tutto diventa un po’ meno “realistico” e un po’ meno “lontano” dal lettore, il bianco diventa più che mai significante la storia si crea sotto i nostri occhi.

Trascorrono 63 anni ed ecco che arriva lo stile quasi direi grafico di Taro Miura e del suo Il guanto di Babbo Natale che ha la sua prima edizione in lingua originale nel 2021. Qui di bianco non c’è nulla, tanto nero perché siamo in piena notte, le figure, il paesaggio, i personaggi, sono tutti stilizzati, tutti giocati sulle forme del rettangolo, del triangolo, non ci sono curve in questo mondo, a parte quelle del sacco di Babbo Natale, tanto, tantissimo è dato sottinteso nei neri delle pagine e nell’avventura di questa novella Cappuccetto rosso che vaga da sola per la città e trova il modo per restituire il guanto perso a Babbo Natale.

Vedere questi tre libri insieme è secondo me bello anche da questo punto di vista: le possibilità e la varietà di espressione dell’illustrazioni che anche “solo” grazie alla “semplice” “pura” lettura fine a se stessa passa negli occhi dei bambini e bambine e apre le prospettive estetiche!

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