“La signora Meier e il merlo” di Wolf Erlbruch

A tutti coloro che aspettano solo un’occasione per volare

Avete mai pensato di volare?

La signora Meier di sicuro non ci aveva mai pensato, impegnata com’era a gestire ogni tipo di preoccupazione e ansia quotidiana, non ci aveva mai pensato almeno fino a quando Wolf Erlbruch non le ha dato una seconda possibilità in La signora Meier e il merlo edito da e/o.

Credo che ai bambini e ragazzi spesso capiti di incontrare adulti come era la signora Meier, sempre con una nuvoletta nera sulla testa, sempre preoccupata per tutto e concentrata sulle cose più insignificanti della vita quotidiana, ma quanto sarebbe bello se nessun bambino di oggi diventasse un adulto di questo tipo un domani? Tra le possibilità per tentare che tutto ciò non accada c’è quella di raccontare e leggere storie come quella accaduta alla signora Meier che un giorno come un altro incontra un uccellino e raccoglie da terra, letteralmente, la sua seconda, e forse ultima possibilità di… volare.

E’ questo che succede alla Signora Meier: casalinga incupita e preoccupata dalla pura esistenza a cui un giorno capita l’avventura di raccogliere nel proprio orto un piccolo uccello appena nato cui dedicare tutte le sue cure.

Tutto procede a meraviglia, la signora Meier riprende colore e sorriso, almeno fino al giorno in cui il merlo non avrà bisogno di imparare a volare.

E allora? Be’, davanti agli occhi stupiti e felici del marito, la signora Meier si arrampica sull’albero insieme al suo piccolo uccello e…spicca il volo!

Cosa non si fa per i propri affetti profondi, stavo per dire per i propri figli, perché la relazione che la signora Meier instaura con il piccolo merlo è proprio quello della mamma col pulcino. E non ci è dato sapere se la signora Meier abbia avuto dei figli, probabilmente no, ma in ogni caso è l’uccellino che riesce a riportarla alla dimensione di creatività materna forse provata tanti anni prima, più probabilmente provata adesso per la prima volta.

Tutto sommato basta molto poco per essere felici, basta raccogliere un uccellino da terra, basta un’occasione che ci permetta di reinventarci.


Questo bellissimo librino (diminutivo vezzeggiativo che indica anche la natura tascabile dell’oggetto, perfetta anche per entrare nella valigia delle vacanze) regalatoci dal genio di Wolf Erlbruch vorrei dedicarlo a tutti i bambini che giustamente non capiscono gli adulti che hanno intorno, preoccupati delle cose più futili e ingrigiti dai pensieri, nella speranza che domani, anche grazie al ricordo di belle letture come questa, saranno adulti capaci di essere diversi, di trovare sempre un buon motivo per volare.

p.s. Un’attenzione specifica merita la figura del marito, sempre sorridente e gioviale pronto a sollevare la moglie da ogni pensiero in qualsiasi momento, anche quando lei oppone resistenza, pronto a gioire del volo della moglie e del suo piccolo merlo!

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