F come felicità
Questo post è scritto da Lucia Schiralli che cura la rubrica “compagni di classe” in uscita
Ciao a tutti e bentrovati
Basta con la tristezza, è finalmente ora di essere felici!
Riuscire a definire cosa sia la felicità non è semplice, ci riescono in modo egregio Davide Calì e Marco Somà in Il Venditore di felicità, edito da Kate. Il signor piccione ha un lavoro molto particolare, vende la felicità in barattoli agli abitanti del bosco. Per ciascuno c’è un barattolo, piccolo o grande, da tenere per sé o da condividere.

La signora Quaglia ne compra un barattolo grande, da dividere con gli amici quando vengono a cena.
La signora Scricciolo invece ne compra uno piccolo, perché non può permettersi quello grande.
La signora Cinciallegra ne compra una confezione da sei, perché ha molti fogli.
La signora Upupa compra una dozzina di quelli mignon, per farne i regali di Natale.
Il signor Topo corre a casa con il barattolo. Lo apre e scopre che è vuoto. Proprio come tutti gli altri. Il signor Topo è felicissimo! Un barattolo vuoto era proprio quello che voleva
A partire da questa lettura abbiamo avviato in classe un interessante confronto. Abbiamo capito che non tutti possono permettersi di essere felici, che la felicità raddoppia quando si sta insieme agli altri e che i regali ne procurano una mignon.

Dove comincia allora la felicità? Se lo chiede Eva Eland in questo bellissimo albo illustrato di Nord-Sud edizioni. La felicità inizia già dai risguardi, dalle piccole illustrazioni che ne rappresentano le mille forme: leggere un libro, sorseggiare una bevanda, piantare dei semi o suonare uno strumento.

Dalla lettura di questo preziosissimo albo abbiamo compreso che la felicità comincia da noi, che non sempre potrebbe essere facile trovarla e che alle volte, ci potrà anche fare un po’ paura.
E se una strega malvagia le catturasse fra i nodi dei suoi capelli? È quello che accade in Felicità ne avete? di Lissa Biggi e Monica Barengo edita da Kate.
Ma la cosa più terribile era che la strega poteva fiutare la felicità a chilometri di distanza. Con i suoi artigli affilati la catturava in un lampo e la intrecciava stretta nei suoi capelli.
- Così non mi scapperai più! – strepitava, facendo il nodo ogni volta più stretto.
- Ma l’indomani la felicità era sbiadita e così la strega ritornava triste, immersa di nuovo nei suoi cupi pensieri
L’immagine della strega che cerca a tutti i costi di catturare questo sentimento ha colpito molto i miei alunni e la discussione ci ha condotto a ridefinire il concetto stesso di felicità e a a rimodularlo, fino a comprendere quanto sia inutile rincorrerla e nello stesso tempo quanto facile sia trovarla nella quotidianità.
Felicità è anche giocare con le ombre, con le onde e con lo specchio. Mi è ritornata come un boomerang la splendida trilogia di Suzy Lee edita da Corraini. L a bimba con il caschetto che immaginando mondi fantastici gioca nella cantina di casa sua ha letteralmente stregato tutti noi. Un libro senza parole si è trasformato in un libro parlante che ha dato voce alle emozioni e alle fantasie dei miei alunni. La magia della lettura continua!
Termino con Dino Buzzati, che nel racconto Il palloncino, immagina la felicità negata di una bambina a cui la mamma ha finalmente comprato un palloncino che purtroppo scoppia per mano di alcuni teppistelli.
La lettura ci rende felici? In classe, la lezione è terminata con questo interrogativo.
Voi? Cosa ne pensate?