Ovunque e comunque, scrivere
Questo post è scritto da Lucia Schiralli che cura la rubrica “compagni di classe” in uscita
Professoressa perché si scrive?
Domanda all’apparenza semplice, ma che in realtà richiede una risposta d’autore
Si scrive per forza, per desiderio, per raccontare, anche per diventare famosi o per restare silenziosi. Esistono scritture diverse fra loro per le inclinazioni della penna e per le passioni di chi le ha lasciate sulla carta.
Datemi una penna è un libro straordinario, a firma di Roberto Piumini, Adriana Paolini e Monica Zani per Carthusia edizioni. Viene raccontata la storia della scrittura attraverso le carte, i manoscritti più originali ed improbabili come il ricettario di Giuseppe Chioni, realizzato durante gli anni del primo conflitto mondiale quando l’autore, attanagliato dalla fame, pensa di chiedere ai suoi compagni le ricette tipiche delle loro terre.
E le scritte sui muri? Anche quelle sono da considerare
Uno dei posti preferiti per chi si dilettava nella scrittura, anche se non in maniera raffinata, era il muro, per farsi leggere da più gente possibile, e a lungo. Fin dall’inizio è sempre stato chi governava la città a usare i muri per annunciare “Domenica, elezioni del sindaco!”, ricordare “Qui nacque il nostro concittadino…” o proibire “vietato scrivere sui muri”
La scrittura può anche essere un modo per guardare dentro noi stessi, per scandagliare il nostro animo e trovare le ragioni più profonde di comportamenti o dolori. Come ho scritto un libro per caso di Annet Huizing affronta il delicatissimo tema della morte di un genitore. Kathinka è senza mamma già da molti anni quando, inseguendo il sogno di diventare scrittrice, chiede a Liwdien, sua vicina di casa e famosa autrice, di darle delle lezioni . Attraverso gli esercizi e le varie prove di scrittura la protagonista riuscirà finalmente a manifestare e quindi a rielaborare il dolore per la morte della mamma.
“Come sarebbe se ci fosse ancora la mamma?”
Mio padre si è aperto un’altra bottiglia di birra e si è riempito il bicchiere.
“Ti vizierebbe terribilmente, aveva il cuore troppo tenero”
“Tenero?”
“Non riusciva mai ad arrabbiarsi con te. Trovava semplicemente meraviglioso tutto quello che facevi. Se scarabocchiava qualcosa, pensava subito che tu avessi talenti. E quando strappavi delle pagine dai suoi libri, le veniva da ridere. Ti lasciava sempre fare quello che volevi. Non mi permetteva di metterti dentro il box. Diceva che dovevi scoprire il mondo. Ma se iniziavi a toccare il computer con le tue ditina, allora sì che ti mettevo per un po’ dietro le sbarre!”
“Pensi ancora spesso a lei”
Di tutt’altro tenore è il Manuale del giovane scrittore creativo di Bianca Pitzorno, edito da Mondadori, in cui compaiono consigli ed esercizi di scrittura. L’introduzione, di vago sapore manzoniano, crea una cornice nella quale inquadrare il libro
Dal diario di Prisca Puntoni
Caro diario,
ieri su una bancarella di libri usati ne ho trovato uno che mi ha fatto fare salti di gioia. Si intitola Manuale del giovane scrittore creativo. Proprio quello che mi ci voleva per esercitarmi.
Gli esercizi sono originali e divertenti e alla fine del libro è anche presente un rimario utile in qualunque occasione
Finisco con Giochi di scrittura di Stefano Bordiglioni, un utilissimo strumento per docenti dove poter trovare preziosi consigli per una ludo-didattica della scrittura. Si parte dalla lettera, diario ed autobiografia passando per il testo narrativo, regolativo, poetico e argomentativo.
Ricette inventate
Biancaneve
Per avere un’idea di Biancaneve, mettete in un’enorme frullatore i seguenti ingredienti:
-il sole d’aprile
-la pioggerillina di marzo
-la delicatezza di mille colombe
-la bellezza di venti pavoni maschi
-la simpatia di mille sorrisi
-la luce di una stella
Frullate per circa quindici minuti e poi versate il tutto nella forma di una ragazza alta, magra e bella. Friggete per cinque minuti, tirate fuori e aggiungete capelli corti e neri. Se non siete soddisfatti dell’ottenuto, rovesciate e ricominciate
Proviamo con Cenerentola?
Ci vediamo fra quindici giorni