Quattro passi
Pronti a fare quattro passi tra poesia, fotografia in città?
E allora via! Alla scoperta di questo nuovo bellissimo libro di Chiara Carminati e Massimiliano edito da Lapis.
Questo è il terzo libro firmato da Carminati e Tappari insieme sulla scia di A fior di pelle. Certo sempre per Lapis è uscito il bellissimo Occhio ladro, ma questo nuovo Quattro passi si inserisce sulla scia dei cartonati e segue Ninna no!
Proprio come quest’ultimo Quattro passi si apre con una specie di dichiarazione programmatica, ancora una volta al centro c’è l’osservazione ma questa volta l’invito è ad “ascoltare” con lo sguardo e le orecchie cosa incontriamo per strada, sulla nostra strada.
Ci sono tante cose da guardare quando si fa una passeggiata, anche se si percorrono sempre le stesse strade: ogni oggetto del mondo non è mai solo se stesso, ma ne richiama altri con cui compone famiglie, squadre, collezioni…
Segui questo invito a passeggiare tra immagini e parole, lascia fluire il senso della meraviglia.
E dopo aver chiuso il libro, apri la porta.
Eccola qui l’indicazione programmatica, e l’invito: sii esploratore del mondo che ti circonda, anche se ti sembra sempre lo stesso applicando l’osservazione e la meraviglia potrai vedere cose diverse!
Ogni pagina mette insieme 4 fotografie “sorelle” , che richiamano i 4 passi del titolo, una collezione, o se preferite una famiglia o una squadra di… lampioni, panchine vuote, cartelli, campanelli, maniglie e molti altri.
Accanto alle 4 fotografie di Massimiliano Tappari arrivano i versi di Chiara Carminati ad accompagnare l’osservazione, prima l’osservazione delle 4 foto accanto e poi, chiuso il libro, l’osservazione di cosa troviamo uscendo per strada.
Quello che Quattro passi fa è, riprendendo il primo verso di “Inno alle maniglie” cantare la meraviglia del quotidiano, di ciò a cui non si presta troppa attenzione, recuperare lo sguardo ingenuo di chi vede le cose per la prima volta e poi sovrapporre quello sguardo di chi, sempre il medesimo passeggiatore, ha già scandagliato, confrontato, setacciato l’esperienza e mette insieme le due cose. La selezione dell’osservazione e l’ingenuità della lettura del mondo.
Cantiamo tutti la meraviglia
di possedere una maniglia!
In questo senso forse Quattro passi mi sembra più fratello di Occhio Ladro che di A fior di pelle e Ninna no!, ma questi sono pensieri oziosi, quello che ci dà questo libro, e che ci resta una volta chiusolo, è un’idea, uno slancio, una proposta, una modalità da sperimentare, mettere in pratica e replicare a piacimento per guardare il mondo che ci circonda con occhi diversi e orecchie ben aperte alla meraviglia del quotidiano, del “normale” del dato per scontato.
E’ qui, a questo punto, quando si inizia a percepire questa modalità di guardare, che si apre la scoperta e si vedono le storie, storie di singoli oggetti o di famiglie di oggetti simili, storie di raccontate ad ogni piè sospinto che chiedono solo di essere guardate e ascoltate.
E dopo aver chiuso il libro, apri la porta.