La più grande di Davide Morosinotto

La più grande è lei, Shi Yu

La più grande è lei, la flotta pirata di Shi Yu

La più grande è… lui, il romanzo di Davide Morosinotto edito da Rizzoli con l’illustrazione di copertina di Rébecca Dautremer, romanzo strapremiato ma che finalmente arriva anche su teste fiorite!

Fatemi pagare rapidamente il tributo alla trama così ci togliamo il pensiero e proviamo a dire qualcosina in più su questo ennesimo bel romanzo di Davide Morosinotto. Siamo nella Cina di fine 1700, la nostra protagonista è Shi Yu che conosciamo da bambina orfana e maltrattata in una locanda di Canton e che seguiamo in tutta la sua libera ascesa che la porterà, a meno di trent’anni, ad essere la più grande piratessa di tutti i tempi nonché la comandante della più grande flotta pirata dei mari della Cina. Sullo sfondo, si fa per dire, della storia di Yu la filosofia e la pratica delle arti marziali ed in particolare del mitico wushu dell’acqua e dell’aria che permette alla bambina, poi ragazzina e infine donna Yu di essere davvero la più grande e imbattibile, capace persino di correre sull’acqua.

Bene, detto questo proviamo ad andare avanti e in poche righe, non preoccupatevi :), vediamo quali sono i punti di forza maggiori di questo romanzo iniziando da quelli che sono i 3 elementi base da cui, secondo me, vale la pena partire per analizzare un testo letterario: intreccio, ritmo narrativo e focalizzazione.

Partiamo dalla fine: La più grande è scritto con una focalizzazione zero che possiamo anche dire onnisciente e questo permette indubbiamente all’autore una maggiore flessibilità nella costruzione narrativa dell’intreccio che avendo al suo interno moltissimi personaggi e moltissime variazioni di scena giova della possibilità di una narrazione “superiore” che aiuti anche il lettore a tenere un po’ tutto sott’occhio senza perdersi troppo nell’interiorità e nei singoli punti di vista, cosa che per altro avviene quando incontriamo i moltissimi dialoghi.

Il ritmo narrativo viene scandito dagli anni di Shi Yu che tracciano la narrazione: entriamo nella storia quando la nostra eroina ha 6 anni con un incipit degno di Morosinotto

Colei che, un giorno, sarebbe diventata La Più Grande inciampò in uno sgabello lasciato in mezzo.

e poi la ritroviamo a nove, dodici, quattordici, sedici, diciannove, ventiquattro, ventisei, trentatré, trentacinque e quarantasei anni.

Una vita decisamente intensa quella di Shi Yu che merita un ritmo altrettanto sostenuto ma, come la sua esistenza, non uniformemente tale. Direi che si alternano fasi più calme e fasi più concitate ed i salti temporali permettono una gestione dello spazio tempo molto particolare che richiede un adeguamento del ritmo ad ogni mutamento di età e di scena ecc.

Ma arriviamo a quello che secondo me è e resta il punto forte della scrittura di Davide Morosinotto: l’intreccio.

La materia storica, e mica solo storica, in cui si inserisce la vita di Yu – ispirata alla vita di Ching Shih che fu davvero la più grande piratessa di tutti i tempi – è gestita ed organizzata in modo da sorprenderci ed al tempo stesso da non farci perdere in mezzo ai vari scarti temporali. L’intreccio procede in maniera cronologicamente consequenziale, non abbiamo movimenti di tempo importanti, per agevolare il flusso dell’azione ulteriormente movimentata da una quantità numerica impressionante di personaggi.

Tanti e tali sono i personaggi, che il libro ce li fa incontrare prima ancora dell’inizio del romanzo in una appendice iniziale con l’elenco di tutti i nomi e la caratteristica principale di ognuno. Personaggi che spesso sono e restano delle “macchiette” non troppo approfondite nella psicologia come è normale che sia per una flotta che arriva ad avere decine di migliaia di pirati: immaginate il caos e immaginate lo sforzo per mettere con la scrittura ordine in questo caos di movimenti e di persone!

La più grande ci riesce alla grande e ci fa godere appieno di tutto questo trambusto piratesco tra acqua e terra (e aria).

Anche questo libro, come altri di Morosinotto, è nato sulla piattaforma di Wattpad in un confronto diretto con i lettori che hanno potuto godere della storia di Yu ben prima che venisse pubblicata e quando ancora era in costruzione. A conclusione del libro si trova la pagina, anzi le pagine, di ringraziamenti a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno contribuito a far prendere forma a questa storia che è proprio un affresco complesso e dettagliatissimo di un’epoca e di una personalità.

Potremmo star qui a discutere per giorni sul fatto che Yu sia una donna al comando di una gigantesca flotta e che crea e sostiene un modello di femminilità con cui sarebbe bello avere a che fare; o anche sulla stereotipia della nostra cultura generale che ignora il mondo cinese e ignora(va) che la piratessa più grande della storia sia stata cinese e, soprattutto, donna… Insomma di sponde questo romanzo ve ne dà quasi infinite per potervi agganciare dove volete e ragionare con i lettori e le lettrici a lungo.

Ma soprattutto, come sempre, La più grande è e resta un grande romanzo per ragazzi e ragazze. Un romanzo che potrete definire di avventura, di formazione, storico o come preferirete ma io francamente rinuncerei a trovare un incasellamento e mi lascerei andare alla storia di Yu e soprattutto alla scrittura di Davide Morosinotto che incolla dalla prima all’ultima pagina.

Teste fiorite Consenso ai cookie con Real Cookie Banner