Un pianoforte, un cane, una pulce e una bambina
Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.
“Un pianoforte,
un cane,
una pulce
e una bambina”
Età: dai 4 anni
Pagine: 32
Formato: 23.5 x 34.5
Anno: 2020
Editore: Carthusia
Autore: Elisabetta Garilli
Illustratore: Daniela Iride Murgia
Oggi in cartella un bell’albo illustrato, anzi “più” di un semplice albo illustrato.
Un albo illustrato e… musicato. In questo albo, infatti, oltre a testo e immagini, la narrazione è accompagnata da delle tracce audio.
Un albo di grande formato, copertina cartonata, sfondo bianco che fa risaltare l’illustrazione e il titolo, disegni accattivanti, testo in rima. Il tutto accompagnato dai brani della musica classica di Mel Bonis, suonati dalla pianista francese Nathalia Milstein.
Pregustavo da tempo la lettura di quest’albo in classe.
L’avevo scelto quest’estate, a fine luglio, durante il Festival Itinerante di Librorchestra 2021 approdato a Mestre e ospitato dalla libreria “Il libro con gli stivali” nel chiostro dell’M9 e che proponeva la musica proprio come possibile integrazione alla lettura. Ho assistito allo spettacolo, ossia alla lettura animata e musicale del libro “Un pianoforte, un cane, una pulce e una bambina” e non ho potuto fare a meno di acquistarlo pensando ai miei alunni di (allora futura) classe quarta. Nel corso dell’anno avevamo già letto, della stessa autrice, “Chouchou e la luna” ed era piaciuto moltissimo, per cui ho pensato di riproporre l’esperienza.
Prendo il mio piccolo amplificatore portatile bluetooth e lo appoggio sulla cattedra.
“Chiara, facciamo musica oggi?”
Apro lo zaino.
Prendo il libro.
Cala il silenzio.
Un QR-code nella quarta di copertina permette di riprodurre in modo pratico le tracce audio che accompagnano la lettura.
Inizio a leggere.
Il mio vero mondo è comporre e suonare
“parole di note” che vado a creare.
Nella mano destra c’è la melodia,
nella sinistra ci sono ritmo e armonia.
Vengon le note, come carezze,
portan racconti, avventure e prodezze,
a volte non fanno che baruffare,
ma quante storie mi fanno suonar!
La musica allora accompagna il cammino
E le emozioni di un cuore bambino.
Mel, cosa suoni questa mattina?
“Un cane, una pulce e una bambina,
col pianoforte andrò ora a suonare:
venti magie per chi le vuole ascoltare”.
A questo punto…
…dopo l’incipit, inizia la storia inventata dove i protagonisti sono per l’appunto una bambina, un cane e una pulce. E ovviamente un pianoforte. La musica trasforma le note in parole. La melodia fa da sottofondo e dà ritmo alle vicende che accadono. Le illustrazioni completano o interpretano quanto accade secondo un diverso punto di vista. L’obiettivo è raggiungere il teatro dei burattini per ascoltare una storia.
Questo libro è una storia nella storia. Una musica che parla di musica. Un intreccio di piani e stili narrativi mediante diversi che si incrociano e si intersecano. È una narrazione per immagini. Una narrazione a tratti onirica.
Commenti a caldo
“Chiara è in rima… è un racconto ma sembra un po’ una poesia”
“Bello… però non ci ho capito tanto”
[Qualcuno fin dal primo ascolto è riuscito a cogliere la storia, qualcun altro si è fatto assorbire dalla musica. I brani sono diversi, estremamente diversi e permettono di provare emozioni diverse. Testo e musica viaggiano in parallelo. A volte una melodia ritorna e ricorda in che storia siamo].
“Chiara, come fai a capire quando leggere il testo?”
[Mi chiede Tea affascinata dall’abbinamento testo- musica]
“Assomiglia a Chouchou e la luna… che bello, mi era piaciuto tanto quel lavoro”
[Adoro quando esprimono connessioni]
“Chiara questo titolo mi fa già venir voglia di inventare una storia”
[Mi piace quando anticipano le mie proposte]
“A me è piaciuta la storia e la musica ma non le illustrazioni”
“Anche a me, le trovo inquietanti. Lo sguardo fisso. Sembianze umane di ciò che non lo è. Davvero mi trasmettono inquietudine. Tu Chiara, cosa ne pensi?”
[Sono ormai loro a fare le domande a me].
“A me invece – interviene una compagna – piacciono molto. Invitano ad addentrarsi nella storia. E poi sono così curate nei particolari…”
Ho iniziato a leggere il libro ancora nel bel mezzo della pandemia:
la classe in presenza, ma qualcuno collegato da casa in DDI.
Scena bellissima: un bambino a casa si è preso un cuscino per rilassarsi e ascoltare meglio la musica. Mentre riproducevo i brani, dopo aver letto, tra una traccia e l’altra, alzavo lo sguardo. Erano una meraviglia. Quasi tutti con gli occhi chiusi e la testa appoggiata al banco. Qualcun altro seguiva le note del pianoforte mimandole con le dita della mano come se il banco fosse una tastiera.
Finché ascoltavano ad occhi chiusi ho pensato:
“…e le illustrazioni? Con gli occhi chiusi non le vedono. Forse l’ideale è attingere a due linguaggi contemporaneamente. Di più diventa complesso”.
Quindi ho fatto alcuni esperimenti.
Ho proposto una lettura del libro accompagnata dai brani musicali e lettura senza brani per apprezzare le illustrazioni.
Anche la rima del testo offre un ulteriore musicalità. Un ulteriore stile narrativo che si interseca agli altri.
Forse impegnare troppi canali contemporaneamente frena un po’ lo spazio di partecipazione del lettore.
In alcuni momenti di lettura mi sono davvero chiesta se non ci fosse un po’ troppa carne al fuoco e questo distraesse un po’ i bambini dalla storia.
Leggendo più volte il libro alla classe son giunta alla conclusione che forse offrire la fruibilità di diversi stili narrativi sia estremamente inclusivo in quanto propone una narrazione poliedrica dove ciascuno può trovare la narrazione più adatta a sé.
Nella lettura ho ritrovato quindi tre stili narrativi: verbale, iconico, musicale. La combinazione alternata dei tre, a volte proponendo anche un canale singolo è risultata estremamente interessante. Ha dato vita a spunti per il confronto.
Il libro si conclude con un invito:
Andate avanti voi a inventare:
dei venti brani senza esitare
mischiate i titoli e imparate ad ascoltare
la storia che fra le note compare…
Da qui abbiam preso spunto alla lettera per un’attività di scrittura e un’attività di illustrazione.
L’attività di illustrazione, e nello specifico di pittura, si è rivelata davvero provvidenziale. In questi giorni i bambini sono estremamente sensibili e spaventati dalla guerra. Bombardati quotidianamente da immagini forti e informazioni non sempre veritiere ed attendibili faticano a comprendere e a metabolizzare.
Da un lato credo sia doveroso e responsabile affrontare l’argomento, dall’altro credo vada comunque preservata la loro serenità.
Quest’attività ha permesso loro di entrare in una dimensione protetta e dar voce alla loro fantasia, lasciandosi ispirare dalla musica di Mel Bonis.
Anche l’attività di scrittura ha portato belle storie.
Stessa musica, stessi personaggi, storie diverse.
Da un matrimonio d’epoca tra il cane e la pulce dove Mel Bonis è stata invitata in persona a suonare, al funerale del cane morto per aver ingoiato la pulce, al ritrovamento del pianoforte come oggetto magico al centro di una radura.
Infine l’immancabile condivisione di storie ed esperienze.
Concludendo…
Credo che questi albi, pensati per una “musica disegnata e un po’ strampalata“, possano offrire molteplici spunti e la lettura, ogni anno, di uno di questi libri possa essere una buona prassi per assaggiare la musica classica francese, immergersi nella poesia e nella fantasia, tra suono, note, rumore e colore…
PS: la realizzazione di questo albo è avvenuta in collaborazione con il centro culturale “Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française”. Quest’anno la classe parteciperà a un progetto – “I teatrini delle ore” – da loro organizzato e ideato da Elisabetta Garilli. Io sono molto emozionata… e i miei alunni non vedono l’ora.