Vedo, sento, tocco, posso

di Helen Oxenbury

Pronte a restare a bocca aperta per questi nuovi 4 titoli di Helen Oxenbury, care teste fiorite?

Dopo i primi 4 titoli della collana, appunto, A bocca aperta edita da Camelozampa, firmati da Helen Oxenbury e pensati per i piccolissimissimi – li ritrovate tutti qui – ecco questi nuovi 4 bellissimi Vedo, Tocco, Sento e Posso.

In questi 4 nuovi cartonati ritroviamo il protagonista (che forse però è una protagonista, perché tra le tante caratteristiche della perfezione di questi piccoli libri c’è quella di non alimentare né suggerire né utilizzare alcuni stereotipo di qualsiasi natura) un pochino cresciuto e con lui si è un pochino evoluta la costruzione narrativa delle doppie pagine: ancora una volta abbiamo un “oggetto” (nel senso proprio di complemento oggetto dell’azione direi) nella pagina sinistra e il bambino/a protagonista che entra in relazione con esso a partire dall’azione indicata dal titolo: vedo… farfalla, rana, aeroplano, amico, fiore, luna.

Sento…uccello, pioggia, cane, orologio, telefono, bimba.

Tocco… barba, palla, coperta e così via.

Lo schema è sempre lo stesso così come deve essere per l’approccio con i piccolissimi lettori: ripetizione, catalogo di elementi simili, assenza di sfondo, concentrazione su singoli elementi, disegno perfettamente definito dai contorni netti. Gli elementi per un perfetto libro da dare in mano sin dai primi mesi di vita ci sono tutti.

Fa eccezione, come costruzione, il libro Posso che esula dal contesto sensoriale in cui ci avevano portato i primi 3 titoli e invece ci porta dentro l’azione, il movimento, e cui corrisponde la costruzione di frasi fatte solo di soggetto e verbo in cui viene a mancare il complemento oggetto (naturalmente possiamo inventarlo, immaginarlo, nominarlo noi, ma nelle pagine non c’è…). Posso… mi siedo, gattono, salto, pesto e così via fino alla chiusa mi piego e saluto.

Queste piccole collane pensate dalla Oxenbury per i primissimi lettori e lettrici – 8 titoli delle quali compaiono nel catalogo di Camelozampa e altri 4 erano usciti per Mondadori e potete ritrovarli qui – sembrano fatti apposta per metterci davanti alla possibilità di creare libri di una semplicità disarmante, di una perfezione rara da raggiungere in cui nulla è lasciato al caso, ogni minimo dettaglio creato su misura per catturare il lettore, farlo rispecchiare nei libri e offrire spunti e possibilità di cosa da vedere, fare, sentire.

L’illustrazione in cui il bambino sente l’orologio e lo fa in braccio a quello che potremmo immaginare sia un nonno la dice lunga sulla scelta di come rappresentare la relazione tra le cose, se l’orologio che il bambino sente fosse stato un pendolo distante avrebbe avuto lo stesso senso emotivo alla vista e all’ascolto?

Qui dentro, in questi 4 così come negli altri libri della Hoxenbury per i piccoli e le piccole c’è la semplicità che non semplifica mai, c’è l’atteso che non è ovvio né scontato, c’è la varietà che è possibilità. Possibilità di cose da vedere, da sentire, da toccare da poter fare che al tempo stesso si mostrano e chiedono al piccolo lettore o alla piccola lettrice, e tu? Vedi, senti, tocchi e puoi le stesse cose? Raccontamele!

p.s. ultimamente mi sono un po’ fissata con la cronologia che io credo abbia sempre una sua importante in una ricostruzione contestualizzata… questi libri vennero pubblicati in originale nel 1985.

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