Cuscini e canguri

Ve li ricordate Fox e Chick?

Beh, Fox e Chick sono tornati, Cuscini e canguri e altre storie è il loro terzo libro con tre nuove avventure scritte e disegnate da Sergio Ruzzier ed edite da Topipittori.

Le tre storie di Fox e Chick sono “Canguri e cuscini” che dà il titolo al libro, “Il martello” e “La sorpresa”, tutte e tre conservano e ripropongono stilemi e “argomenti” se così vogliamo dire, che abbiano già incontrato: Canguri e cuscini è una storia che sembra avere un respiro un po’ più lungo ed articolato e anche quella in cui ci appare sin da subito chiaro il tipo di relazione amicale che lega Fox e Chick;

nella seconda torna il tormentone della torta al cioccolato che aveva attraversato anche le avventure precedenti di Fox e Chick;

la terza infine è quella più “metafisica” e mi pare che in qualche modo fosse così la terza anche nei primi due libri: Chick trova il suo martello, lo perde mentre cerca un chiodo per usare il martello, pianta il chiodo su una parete che si erge nel nulla del panorama esterno tipico delle illustrazioni di Ruzzier, e vi appende un quadro rappresentante il martello assente…

Questa fissazione di Chick per il suo martello, che non compare qui per la prima volta, sarebbe da analizzare…ma non lo faremo in questa sede, casomai ci penserà Fox che è così bravo ad accogliere le stranezze dell’uccellino suo amico pur senza comprenderne.

Ma proviamo ad entrare un pochino di più dentro Cuscini e canguri per notare che quello che secondo me conquista è una combinazione di elementi che fa stare la narrazione, e la relazione tra testo e immagine, in bilico tra l’assurdo, l’ironico e il realistico: l’assurdo è la cifra sollecitata dal carattere di Chick, il realistico è invece elemento che rientra nella visione più regolata di Fox, l’ironia si scatena dall’incontro tra i due e trova spazio di espressione sia a livello narrativo-testuale che narrativo-visivo. Naturalmente le divisioni non sono così nette, nella visione di Fox e Chick i due piani di realtà, quello realistico e quello assurdo, coesistono e si vogliono anche bene altrimenti non potremmo spiegarci cosa è che lega la volpe e l’uccellino. Certo potremmo risolvere la questione con un legame tra “grande” e “piccolo”, Chick ha indubbiamente dei tratti infantili in senso stretto che lo definiscono più volte per atteggiamento e per situazioni come il più piccolo della coppia, mentre Fox è “quello grande”, più responsabile, che si prende cura, che si fa carico anche delle assurdità del piccolo. Tuttavia la loro relazione è una relazione familiare sì ma non di padre e figlio o di fratelli, è una relazione familiare di tipo amicale, o almeno così mi appare, in cui il nocciolo del legame sta nell’affettività e accettazione reciproca in cui non c’è subalternità dettata né dall’età né da qualsiasi altro possibile elemento che squilibri la relazione.

A ben guardare Fox e Chick sono, secondo me, una buona sintesi di alcuni elementi tipici e topici della poetica di Ruzzier, l’anima di questi personaggi, così come alcuni elementi della loro relazione li troviamo in diversi altri libri dell’autore; il paesaggio poi e l’uso del colore sono la vera cifra stilistica di Ruzzier che dedica alle crepe, al non finito, all’indefinito, allo sbilenco, all’inatteso buona parte della sua attenzione creativa.

Chiudo con una questione oziosa ma su cui mi sto stupidamente appassionando: dove li collocheremmo Fox e Chick in una immaginaria distribuzione delle creazioni editoriali? Tra i libri a figure o tra i fumetti?

Indubbiamente Fox e Chick vivono del linguaggio visivo del fumetto, parlano nei baloon, sviluppano le loro storie in strisce divise dallo spazio bianco che costituisce il movimento spaziotemporale del fumetto, presentano le caratteristiche dei personaggi dei fumetti seriali … e tuttavia…. e tuttavia libri come questi non ce la fanno a stare dentro una definizione, lasciamo che siano picturebooks con il senso più ampio che a questo termine si possa dare.

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