Sbadiglio
Se davvero nutrite ancora dei dubbi sul potere dei libri di comunicare con il nostro cervello e, in particolare, su quanto e come vengano attivati i neuroni specchio durante la lettura di testo e immagini, Sbadiglio fugherà ogni perplessità!
Sbadiglio è un libro senza parole di Ilan Brenman e Renato Moriconi edito da Gallucci, per chi conoscesse già e si fosse già perdutamente innamorato/a di Telefono senza fili dirò solo che si tratta dei medesimi autori e che Sbadiglio, nell’edizione originale, ha seguito di due anni Telefono senza fili (lo dico perché secondo me nell’economia dell’analisi di una poetica di un autore la cronologia delle opere è importante, ho dedicato a questo un video dedicato agli abbonati del canale YouTube); per chi invece non avesse avuto questa fortuna consiglierei spudoratamente di andare a recuperare anche l’altro libro e magari divertirsi a leggerli e confrontarli insieme.

Fine dell’intro.
Entriamo in Sbadiglio che è di fatto un semplicissimo (si fa per dire, nel senso che la semplicità è la cosa più complessa da ottenere in letteratura) libri catalogo che doppia pagina dopo doppia pagina ci mette davanti ad una carrellata di sbadigli: sbadiglia Napoleone in copertina, sbadiglia l’astronauta sulla luna, sbadiglia Einstein, sbadiglia l’antico egizio, sbadiglia persino un albero e via così.
Una carrellata di sonori sbadigli che insieme ci scateneranno:
- li sorriso,
- la legittima domanda “ma dove vuole andare a parare questo libro?
- ma soprattutto un mare di sbadigli
Tranquilli, il libro proprio questo vuole da noi lettori, che sbadigliamo alla grandissima e infatti la chiusa del libro, l’ultima pagina, è una pagina-specchio per immortalare di volta in volta, lettura dopo lettura e lettore dopo lettore, il nostro sbadiglio.

I personaggi che si susseguono, a parte l’essere tutti colti in flagranza di sbadiglio, hanno anche un altro elemento in comune e che in questo senso li accomuna anche a tutti i personaggi del telefono senza fili: la “rigidità”, o meglio la ieraticità, la statuarietà se preferite. I protagonisti hanno delle pose così composte che, combinate al gesto di stiracchiamento, all’espressione e al suono dello sbadiglio, non possono che risultare ironiche.
Lo sbadiglio che si scatena farà a botte con un sorriso che si fa strada col procedere della narrazione, e l’effetto accumulo della carrellata che avvicina personaggi di tempi, luoghi, specie diversi contribuiranno all’effetto di riuscita del libro.
Sbadiglio è uno di quei libri che adoro, per come sono fatti e per come esattamente ciò che vogliono essere: momento di piacere, dubbio, sorriso, sbadiglio e poi anche riflessione, elaborazione, interpretazione e confronto se si vuole prendere anche strade più stratificate.
C’è chi dice che si sbadiglia per noia, chi dice che si sbadiglia per ossigenare il cervello, da oggi sapete che si può sbadigliare per la lettura ma non certo perché annoia bensì perché comunica direttamente e fortissimamente con il nostro cervello!
p.s. non perdete di vista le dediche che sono sempre significative e che fanno il paio con quelle che introducono Telefono senza fili
p.p.s. non perdetevi anche la biografia dell’autore che svela l’origine biografica di Sbadiglio